8 marzo: cartolina “militante” della Consulta regionale femminile. Introna, sia sempre festa della donna

BARI. “Sorridi donna, sorridi sempre alla vita, anche se lei non ti sorride”: è il messaggio che la Consulta regionale femminile della Puglia diffonde al mondo rosa – ed anche a quello maschile, naturalmente – in occasione dell’8 marzo, dedicando “all’impegno multiforme insostituibile delle donne” la cartolina realizzata per il 2011, secondo una significativa tradizione introdotta da qualche anno.
Luci ed ombre della battaglia delle donne verso l’affermazione di una parità tuttora da conseguenze, ma anche la consapevolezza del loro ruolo fondamentale nella società. “Sorridi agli amori infiniti, sorridi ai tuoi dolori… il tuo sorriso sarà luce per il tuo cammino, faro per i naviganti, un bacio di mamma, un battito d’ali, un raggio di sole per tutti”.
Nello spazio dei saluti, la testimonianza della presidente della Consulta, Annamaria Carbonelli Quaranta. “Il futuro si basa su una partecipazione femminile reale”, scrive, sottolineando il “ruolo della donna come cittadina, madre, lavoratrice e protagonista insieme all’uomo della vita sociale economica e politica”.

INTRONA: TANTI PROGRESSI VERSO PARITA' - "In questi sei decenni ed oltre lo scenario di genere è cambiato, le donne hanno fatto tanti progressi verso la parità, anche se non tutti i progressi". Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, per l’8 marzo Giornata internazionale della donna.
"Per questo, - ha aggiunto Introna - non deve sembrare ripetitivo affermare che quella del mondo femminile per i diritti è una buona battaglia e che ogni 8 marzo deve servire a fare un bilancio delle conquiste e dei risultati che restano ancora da raggiungere. Ed è la ‘Giornata internazionale della donna’ quella che si celebra all’insegna del giallo e del verde delle mimose, non banalmente la ‘Festa della donna’, secondo un’accezione commerciale, ordinaria, spesso meramente conviviale".
"L’8 marzo di ogni anno - conclude - serve a ricordare la crescita della componente femminile della società e a denunciare ancora le discriminazioni che ledono la libertà e la dignità delle donne, che ostacolano il diritto all’occupazione e alla piena affermazione della loro personalità, che le espongono a violenze inaccettabili e a prevaricazioni anche all’interno delle famiglie".

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