Barletta, speciale amministrative 2011: chiacchierando con Sabrina Salerno candidata sindaco (Verdi)
di Nicola Ricchitelli. Si presenta con un programma amministrativo che poggia le proprie basi sullo Sviluppo intelligente Sabrina Salerno, candidata sindaco con la lista dei Verdi; un programma amministrativo basato sulla conoscenza e sulle nuove tecnologie, sostenibile per il rispetto del territorio e dell’ambiente, inclusivo per la creazione di nuova occupazione per una migliore distribuzione della ricchezza e del livello di benessere della cittadinanza. I punti programmataci del programma con cui Sabrina Salerno si presenta agli elettori sono: salvaguardia, bonifica e recupero dei sistemi naturali, green economy: solarizziamo e ricicliamo, istruzione e innovazione: sapere è potere, urbanistica: tradurre l’esperienza contemporanea, bonifica e riconversione delle grandi aree industriali, nuove aree industriali, artigianali e commerciali agricoltura e pesca: potenziamento delle economie connesse, il turismo: lo spazio e la cultura diffusa, i servizi sociali: la cultura della solidarieta’, proposte che diventano piattaforma di discussione, uno spunto, per i liberi cittadini che intenderanno contribuirvi con le loro idee, oltre che un contributo a chi avrà l'onere e l'onore di amministrare per i prossimi cinque anni la città . Una chiacchierata quella con Sabrina Salerno che ripercorre le varie fasi di avvicinamento a questo campagna elettorale sin da quel 22 marzo – giorno dell’annuncio della discesa in campo della Puglia per Vendola – fino a giungere alle ultime ore 15 Aprile giorno di chiusura delle liste.
Un saluto a Sabrina Salerno da Giornale di Puglia. Sabrina, su quanto accaduto a 24 ore dalla presentazione delle liste ne abbiamo parlato con i vari Angelo Di sabato (La Puglia per Vendola) e Vincenzo Brucoli (Sel), però ora c’è il bisogno che la diretta interessata, oggetto delle varie discussioni, spieghi alla gente il perché della scelta di scaricare il movimento de “La Puglia per Vendola”.
R:« E’ noto che Angelo Disabato insieme al Presidente regionale de La Puglia per Vendola, Sebastiano Leo (ed io con gli altri promotori barlettani), comunicava in data 22 marzo la volontà di partecipare alle riunioni di coalizione del centro sinistra per dare un contributo politico e programmatico per la città capoluogo della sesta provincia pugliese. Questo a sostegno del sindaco Nicola Maffei. Nonostante questa prova di responsabilità politica, le forze del centro sinistra barlettano decidono di chiudere la coalizione tenendo fede al documento sottoscritto in occasione delle primarie. Il 5 aprile La Puglia per Vendola in linea con la dichiarata volontà di partecipare da protagonista alle elezioni amministrative di maggio, dichiara di aver scelto me quale candidato sindaco da proporre alla città . Nulla la reazione del sindaco Maffei e dei partiti che lo supportano. Tale dichiarazione spinge alcuni promotori de La Puglia per Vendola di Barletta ad allontanarsi dal movimento, ma nel contempo avvicina tanta gente che con rinnovato entusiasmo e senso di responsabilità decide di abbracciare l’importante sfida. Pochi giorni dopo, anche il Partito dei Verdi decide di abbandonare la coalizione e di sostenere la mia candidatura.Arriviamo al 13 aprile. A tarda sera, a 36 ore dalla presentazione delle liste, vi è stata l'apertura forzosa del tavolo del centrosinistra solo grazie ad un'azione "molto convincente" del presidente Nichi Vendola in persona (da sottolineare la mia dura quanto realistica dichiarazione sull’immobilismo politico-amministrativo, sul mancato coinvolgimento della cittadinanza e sull’incapacità del sindaco di far squadra con i componenti di consiglio e giunta, durante gli ultimi 5 anni di amministrazione, in occasione della tribuna elettorale di Rai 3 il giorno precedente). Alle ore 15 del 14 aprile, abbiamo letto il comunicato del candidato Sindaco Maffei a nome di tutti i partiti del centrosinistra (diffuso a mezzo stampa, incompleto, nel tardo pomeriggio). Ho personalmente offerto di ritirare la mia candidatura (non senza perplessità ), solo che mi si concedesse la possibilità di riportare quanto accadeva alle persone che con entusiasmo si erano prestate a sostenere la mia candidatura, in primis i candidati de La Puglia per Vendola e dei Verdi. Lunga e concitata la riunione. Negativa la risposta. Irresponsabile dato il ritardo e strumentale dato il clima che la mia candidatura aveva diffuso in città , l’invito di Maffei. Abbiamo deciso di sottrarci alle logiche opportunistiche che i politici barlettani da anni perpetuano. Conseguenza di ciò, il rinnovato sostegno del Partito dei Verdi alla mia candidatura a sindaco, l’ingresso dell’Api nella coalizione di centrosinistra (con lista) e de La Puglia per Vendola (senza lista), nonchè la mancata reazione dei partiti che sino ad un minuto prima avevano millantato di togliere il sostegno a Maffei. Mi domando: a favore di chi? Mettendo a rischio cosa? Ai lettori, lascio le risposte».
D: «La verità perde vita non quando l’errore la minacci, ma quando la presunzione arrogante di possederla tutta intera la riduce alla maschera dell’ ovvietà ”: questa la frase di chiusura del comunicato dove annunciavi di proseguire il tuo cammino al fianco dei Verdi. Sabrina, quali le verità che hanno rischiato di perder vita? Di chi la presunzione di possederla tutta intera?
R:« Innanzitutto è una citazione tratta da una nota a piè pagina dell'autore di un libro minore sulla storia della scienza... L'ho trovata adatta perché credo dia il senso della mia battaglia: una battaglia di verità , di valori, che potrà anche essere un errore, ma è di vita. Sull'arroganza di possederla tutta, riducendola ad una maschera, basta ripercorrere le infinite e strumentali dichiarazioni di chiusura del tavolo del centrosinistra, spazzate via da un solo urlo, assennato e ben assestato, ma tardivo, strozzato. Un segno di debolezza politica complessiva di questo centrosinistra».
D: Sabrina, parte del comunicato in cui annunciavi la tua candidatura recitava quanto segue: «Si avverte una grande richiesta di cambiamento, si assiste ogni giorno a nuovi bisogni di democrazia e partecipazione cui la politica conservatrice e amministratori miopi non danno ascolto», nuovi bisogni di democrazia, politica conservatrice, amministratori miopi: la frase ha un indirizzo ben preciso o si riferiva più in generale al panorama politico cittadino in generale?
R:«La frase si riferisce alle dinamiche che attraversano la nostra società , il mondo in cui viviamo.
La crisi che attraversa il nostro tempo non è congiunturale ma strutturale. E’ una crisi inedita e di varia natura: ambientale, economica, finanziaria, energetica, alimentare, migratoria e crisi delle forme di rappresentanza. Risulta perciò fondamentale la nascita di una proposta alternativa in grado di superare i limiti di un modello che evidentemente non garantisce una società a misura d’uomo nella quale possa compiersi “il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Un’amministrazione all’altezza dei tempi deve necessariamente fare i conti con tutto ciò e studiare, valutare, coinvolgere per individuare soluzioni e politiche virtuose e sostenibili e ripartire dai valori per rifondare e sanare le brutture del presente».
D:Sabrina, la politica oggi può dirsi ancora una condivisione di idee o prevale più l’opportunismo? A suo modo di vedere così tante candidature sono sintomo di un bipolarismo ormai allo sfascio e che quindi sta smarrendo con il passare dei giorni la propria identità o siamo dinnanzi ad una sorta di politicanti allo sbaraglio in cerca di gloria?
R:«Esistono ancora valori e idee da condividere in uno scenario politico-partitico in evoluzione e dinamico rispetto alle nuove sfide che l’uomo è chiamato ad affrontare. In questo contesto il bipolarismo è percepito come obsoleto, non in grado di permettere alle forze socio-politiche di esprimersi e partecipare attivamente alla gestione della cosa pubblica. E questo non accade solo a Barletta. E’ un fenomeno italiano ed internazionale.Per quanto riguarda l’elevato numero di candidature penso non si possa generalizzare. Io e i miei compagni dei “Verdi” apparteniamo all’area del centro sinistra ed in tale cultura ci riconosciamo. Sono sicura che le elettrici e gli elettori sapranno valutare le differenze fra tutti i candidati, ammesso che ci siano. Io penso di sì».
D: La domanda può sembrare un pò scontata: quanto il tuo cognome può pesare e quanto può esserti d’aiuto in vista di questa battaglia che ti prepari a combattere?
R:«La decisione di partecipare in prima persona alla vita politico-amministrativa di Barletta è nata dall’esigenza di rinnovare, valorizzando, i rappresentanti della nostra comunità . Questa esigenza è molto sentite fra i miei concittadini, in modo più acuto in questo particolare momento che li vede orfani di una guida capace e leale, quale era mio padre. Amici, conoscenti, giovani e meno giovani mi hanno spronata a assumermi questo importante onere e ad onorare una delle pagine più belle della storia di Barletta. Come deludere la nostra gente? Come avrei potuto deludere me stessa e tutti coloro che da mesi si impegnano per la realizzazione di questo progetto? Il mio cognome potrà , pertanto, pesare relativamente alla scelta delle elettrici e degli elettori che hanno perso un valido punto di riferimento e che mi percepiranno come la portavoce dei valori che hanno caratterizzato l’azione politico-amministrativa del sindaco Salerno».
D: Sabrina, cosa ti ha lasciato in eredità dal punto di vista politico e umano tuo padre? La tua candidatura può dirsi un elemento di continuità del suo credo politico o presenterà in qualche modo delle differenze o addirittura dei punti di rottura rispetto al suo credo politico?
R:«L’eredità umana di mio padre ha un valore inestimabile: vivere e lavorare per il bene comune ed il benessere collettivo. Lo ha dimostrato sia in campo professionale che in quello politico. Valori radicati in me sin dall’infanzia sono anche l’onestà , il coraggio e l’importanza dello studio e della formazione per essere competenti e meritevoli, in nome di una visione laica della società . Se per credo politico intendiamo la fede nei diritti umani, nella dignità della persona e nei valori suddetti, la mia candidatura può essere considerata continuità . Ritengo importante accentuare il valore della partecipazione e del coinvolgimento dei cittadini e la ricerca di nuove e virtuose pratiche attuate in altre Città , azioni nelle quali mio padre mi ha coinvolta in seno all’Associazione Italiana per lo Sviluppo Locale, per apportare un valido contributo alla gestione di Barletta»
D: Si stanno concludendo questi cinque anni di amministrazione Maffei. Dal tuo punto di vista quanto Barletta è cambiata in questi cinque anni, se è cambiata, e cosa ci lascia in eredità questa amministrazione nel bene e nel male?
R:«Barletta è cambiata in negativo, ma di questo sembrano non essersene accorti gli amministratori che continuano a governare la città con vecchi sistemi e finalità . La crisi internazionale ha avuto il suo peso, però un’importante parte della responsabilità è senz’altro imputabile all’amministrazione comunale uscente. Lascia in eredità una macchina bloccata nel bel mezzo della ripresa, pronta però, con la guida giusta a riprendere a scalare le marce al fine di raggiungere la migliore velocità di crociera auspicabile: equilibrata e confortevole».
D: Sabrina, in caso di elezione al Palazzo di città quali saranno gli interventi primari da adottare per far ripartire Barletta?
R:«La formazione di un gruppo di lavoro in grado di cogliere e portare ad attuazione le misure previste dal Piano straordinario del Lavoro 2011 della Regione Puglia. Uno strumento completo e fondamentale per favorire lavoratori e imprese soprattutto nei settori chiave della nostra economia: moda e calzaturiero, agricoltura e pesca. La progettazione e realizzazione di un piano che porti ad aumentare la raccolta differenziata porta a porta e miri alla conclusione virtuosa del ciclo dei rifiuti: il riciclo (con la progettazione di un centro per il riciclo). Un ruolo fondamentale sarà svolto dalla società civile nella campagna di sensibilizzazione e informazione. La realizzazione e progettazione di un piano per il sociale basato sull’erogazione di voucher, o buoni acquisto, rilasciati da parte dell’amministrazione comunale a favore degli aventi diritto e differenziati in base alle capacità reddituali delle famiglie, che possono essere impiegati per l’acquisto di servizi specifici (assistenza domiciliare, asilo nido, assistenza educativa) presso ogni fornitore autorizzato e accreditato dal Comune ma scelto dal cittadino possessore del titolo. Sviluppo di momenti e spazi per l’arte, lo sport e la socialità per coinvolgere tutti i cittadini e rafforzare l’identità della nostra comunità ».
D: Incubi quali manifesto selvaggio e compravendita del voto sembrano affiorare anche in questa campagna elettorale. La compravendita del voto è da considerarsi sintomo di mancanza di fiducia nei confronti della politica? Mancanza di cultura o solo malcostume? Come risolverebbe lei la questione del manifesto selvaggio? Cosa diresti a quei giovani che in cambio di 50 euro (in caso di vittoria, o altrimenti 30 euro) vendono il proprio voto?
R:«La compravendita di voti è una piaga sintomo di un declino e di un imbarbarimento della convivenza civile e delle istituzioni rappresentative della volontà popolare. Non è malcostume, non mi piace l'approccio snob. Diciamo che è un tumore che gli organi preposti devono contrastare in ogni modo. Lo stesso dicasi per il manifesto selvaggio. Due facce della stessa medaglia. In quanto ai giovani, questa mia breve esperienza, mi ha fatto già rendere conto che è colpa di chi "fa" politica e non di chi la "subisce". Abbiamo trovato, o meglio, loro hanno trovato noi, decine di giovani che, gratuitamente e con spirito di sacrificio, hanno dato la loro disponibilità per presidiare e gestire i comitati, fare volantinaggio, rappresentare la lista allo spoglio e addirittura contribuire di tasca propria alla campagna elettorale. Solo per questo, io ed il partito che mi sostiene, abbiamo già vinto la nostra scommessa politica».
D:Sabrina, cosa si aspetta da questa campagna elettorale, viste le tante forze pronte a scendere in campo? Tanti saranno coloro che proveranno ad indossare la Fascia tricolore. Vota Sabrina Salerno perché?
R:«Mi aspetto la formazione di un gruppo di persone oneste e responsabili che amano Barletta e la bellezza della vita. Votare Sabrina Salerno perché è la persona giusta a ridare valore ai valori e dignità alle persone».
Un saluto a Sabrina Salerno da Giornale di Puglia. Sabrina, su quanto accaduto a 24 ore dalla presentazione delle liste ne abbiamo parlato con i vari Angelo Di sabato (La Puglia per Vendola) e Vincenzo Brucoli (Sel), però ora c’è il bisogno che la diretta interessata, oggetto delle varie discussioni, spieghi alla gente il perché della scelta di scaricare il movimento de “La Puglia per Vendola”.
R:« E’ noto che Angelo Disabato insieme al Presidente regionale de La Puglia per Vendola, Sebastiano Leo (ed io con gli altri promotori barlettani), comunicava in data 22 marzo la volontà di partecipare alle riunioni di coalizione del centro sinistra per dare un contributo politico e programmatico per la città capoluogo della sesta provincia pugliese. Questo a sostegno del sindaco Nicola Maffei. Nonostante questa prova di responsabilità politica, le forze del centro sinistra barlettano decidono di chiudere la coalizione tenendo fede al documento sottoscritto in occasione delle primarie. Il 5 aprile La Puglia per Vendola in linea con la dichiarata volontà di partecipare da protagonista alle elezioni amministrative di maggio, dichiara di aver scelto me quale candidato sindaco da proporre alla città . Nulla la reazione del sindaco Maffei e dei partiti che lo supportano. Tale dichiarazione spinge alcuni promotori de La Puglia per Vendola di Barletta ad allontanarsi dal movimento, ma nel contempo avvicina tanta gente che con rinnovato entusiasmo e senso di responsabilità decide di abbracciare l’importante sfida. Pochi giorni dopo, anche il Partito dei Verdi decide di abbandonare la coalizione e di sostenere la mia candidatura.Arriviamo al 13 aprile. A tarda sera, a 36 ore dalla presentazione delle liste, vi è stata l'apertura forzosa del tavolo del centrosinistra solo grazie ad un'azione "molto convincente" del presidente Nichi Vendola in persona (da sottolineare la mia dura quanto realistica dichiarazione sull’immobilismo politico-amministrativo, sul mancato coinvolgimento della cittadinanza e sull’incapacità del sindaco di far squadra con i componenti di consiglio e giunta, durante gli ultimi 5 anni di amministrazione, in occasione della tribuna elettorale di Rai 3 il giorno precedente). Alle ore 15 del 14 aprile, abbiamo letto il comunicato del candidato Sindaco Maffei a nome di tutti i partiti del centrosinistra (diffuso a mezzo stampa, incompleto, nel tardo pomeriggio). Ho personalmente offerto di ritirare la mia candidatura (non senza perplessità ), solo che mi si concedesse la possibilità di riportare quanto accadeva alle persone che con entusiasmo si erano prestate a sostenere la mia candidatura, in primis i candidati de La Puglia per Vendola e dei Verdi. Lunga e concitata la riunione. Negativa la risposta. Irresponsabile dato il ritardo e strumentale dato il clima che la mia candidatura aveva diffuso in città , l’invito di Maffei. Abbiamo deciso di sottrarci alle logiche opportunistiche che i politici barlettani da anni perpetuano. Conseguenza di ciò, il rinnovato sostegno del Partito dei Verdi alla mia candidatura a sindaco, l’ingresso dell’Api nella coalizione di centrosinistra (con lista) e de La Puglia per Vendola (senza lista), nonchè la mancata reazione dei partiti che sino ad un minuto prima avevano millantato di togliere il sostegno a Maffei. Mi domando: a favore di chi? Mettendo a rischio cosa? Ai lettori, lascio le risposte».
D: «La verità perde vita non quando l’errore la minacci, ma quando la presunzione arrogante di possederla tutta intera la riduce alla maschera dell’ ovvietà ”: questa la frase di chiusura del comunicato dove annunciavi di proseguire il tuo cammino al fianco dei Verdi. Sabrina, quali le verità che hanno rischiato di perder vita? Di chi la presunzione di possederla tutta intera?
R:« Innanzitutto è una citazione tratta da una nota a piè pagina dell'autore di un libro minore sulla storia della scienza... L'ho trovata adatta perché credo dia il senso della mia battaglia: una battaglia di verità , di valori, che potrà anche essere un errore, ma è di vita. Sull'arroganza di possederla tutta, riducendola ad una maschera, basta ripercorrere le infinite e strumentali dichiarazioni di chiusura del tavolo del centrosinistra, spazzate via da un solo urlo, assennato e ben assestato, ma tardivo, strozzato. Un segno di debolezza politica complessiva di questo centrosinistra».
D: Sabrina, parte del comunicato in cui annunciavi la tua candidatura recitava quanto segue: «Si avverte una grande richiesta di cambiamento, si assiste ogni giorno a nuovi bisogni di democrazia e partecipazione cui la politica conservatrice e amministratori miopi non danno ascolto», nuovi bisogni di democrazia, politica conservatrice, amministratori miopi: la frase ha un indirizzo ben preciso o si riferiva più in generale al panorama politico cittadino in generale?
R:«La frase si riferisce alle dinamiche che attraversano la nostra società , il mondo in cui viviamo.
La crisi che attraversa il nostro tempo non è congiunturale ma strutturale. E’ una crisi inedita e di varia natura: ambientale, economica, finanziaria, energetica, alimentare, migratoria e crisi delle forme di rappresentanza. Risulta perciò fondamentale la nascita di una proposta alternativa in grado di superare i limiti di un modello che evidentemente non garantisce una società a misura d’uomo nella quale possa compiersi “il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Un’amministrazione all’altezza dei tempi deve necessariamente fare i conti con tutto ciò e studiare, valutare, coinvolgere per individuare soluzioni e politiche virtuose e sostenibili e ripartire dai valori per rifondare e sanare le brutture del presente».
D:Sabrina, la politica oggi può dirsi ancora una condivisione di idee o prevale più l’opportunismo? A suo modo di vedere così tante candidature sono sintomo di un bipolarismo ormai allo sfascio e che quindi sta smarrendo con il passare dei giorni la propria identità o siamo dinnanzi ad una sorta di politicanti allo sbaraglio in cerca di gloria?
R:«Esistono ancora valori e idee da condividere in uno scenario politico-partitico in evoluzione e dinamico rispetto alle nuove sfide che l’uomo è chiamato ad affrontare. In questo contesto il bipolarismo è percepito come obsoleto, non in grado di permettere alle forze socio-politiche di esprimersi e partecipare attivamente alla gestione della cosa pubblica. E questo non accade solo a Barletta. E’ un fenomeno italiano ed internazionale.Per quanto riguarda l’elevato numero di candidature penso non si possa generalizzare. Io e i miei compagni dei “Verdi” apparteniamo all’area del centro sinistra ed in tale cultura ci riconosciamo. Sono sicura che le elettrici e gli elettori sapranno valutare le differenze fra tutti i candidati, ammesso che ci siano. Io penso di sì».
D: La domanda può sembrare un pò scontata: quanto il tuo cognome può pesare e quanto può esserti d’aiuto in vista di questa battaglia che ti prepari a combattere?
R:«La decisione di partecipare in prima persona alla vita politico-amministrativa di Barletta è nata dall’esigenza di rinnovare, valorizzando, i rappresentanti della nostra comunità . Questa esigenza è molto sentite fra i miei concittadini, in modo più acuto in questo particolare momento che li vede orfani di una guida capace e leale, quale era mio padre. Amici, conoscenti, giovani e meno giovani mi hanno spronata a assumermi questo importante onere e ad onorare una delle pagine più belle della storia di Barletta. Come deludere la nostra gente? Come avrei potuto deludere me stessa e tutti coloro che da mesi si impegnano per la realizzazione di questo progetto? Il mio cognome potrà , pertanto, pesare relativamente alla scelta delle elettrici e degli elettori che hanno perso un valido punto di riferimento e che mi percepiranno come la portavoce dei valori che hanno caratterizzato l’azione politico-amministrativa del sindaco Salerno».
D: Sabrina, cosa ti ha lasciato in eredità dal punto di vista politico e umano tuo padre? La tua candidatura può dirsi un elemento di continuità del suo credo politico o presenterà in qualche modo delle differenze o addirittura dei punti di rottura rispetto al suo credo politico?
R:«L’eredità umana di mio padre ha un valore inestimabile: vivere e lavorare per il bene comune ed il benessere collettivo. Lo ha dimostrato sia in campo professionale che in quello politico. Valori radicati in me sin dall’infanzia sono anche l’onestà , il coraggio e l’importanza dello studio e della formazione per essere competenti e meritevoli, in nome di una visione laica della società . Se per credo politico intendiamo la fede nei diritti umani, nella dignità della persona e nei valori suddetti, la mia candidatura può essere considerata continuità . Ritengo importante accentuare il valore della partecipazione e del coinvolgimento dei cittadini e la ricerca di nuove e virtuose pratiche attuate in altre Città , azioni nelle quali mio padre mi ha coinvolta in seno all’Associazione Italiana per lo Sviluppo Locale, per apportare un valido contributo alla gestione di Barletta»
D: Si stanno concludendo questi cinque anni di amministrazione Maffei. Dal tuo punto di vista quanto Barletta è cambiata in questi cinque anni, se è cambiata, e cosa ci lascia in eredità questa amministrazione nel bene e nel male?
R:«Barletta è cambiata in negativo, ma di questo sembrano non essersene accorti gli amministratori che continuano a governare la città con vecchi sistemi e finalità . La crisi internazionale ha avuto il suo peso, però un’importante parte della responsabilità è senz’altro imputabile all’amministrazione comunale uscente. Lascia in eredità una macchina bloccata nel bel mezzo della ripresa, pronta però, con la guida giusta a riprendere a scalare le marce al fine di raggiungere la migliore velocità di crociera auspicabile: equilibrata e confortevole».
D: Sabrina, in caso di elezione al Palazzo di città quali saranno gli interventi primari da adottare per far ripartire Barletta?
R:«La formazione di un gruppo di lavoro in grado di cogliere e portare ad attuazione le misure previste dal Piano straordinario del Lavoro 2011 della Regione Puglia. Uno strumento completo e fondamentale per favorire lavoratori e imprese soprattutto nei settori chiave della nostra economia: moda e calzaturiero, agricoltura e pesca. La progettazione e realizzazione di un piano che porti ad aumentare la raccolta differenziata porta a porta e miri alla conclusione virtuosa del ciclo dei rifiuti: il riciclo (con la progettazione di un centro per il riciclo). Un ruolo fondamentale sarà svolto dalla società civile nella campagna di sensibilizzazione e informazione. La realizzazione e progettazione di un piano per il sociale basato sull’erogazione di voucher, o buoni acquisto, rilasciati da parte dell’amministrazione comunale a favore degli aventi diritto e differenziati in base alle capacità reddituali delle famiglie, che possono essere impiegati per l’acquisto di servizi specifici (assistenza domiciliare, asilo nido, assistenza educativa) presso ogni fornitore autorizzato e accreditato dal Comune ma scelto dal cittadino possessore del titolo. Sviluppo di momenti e spazi per l’arte, lo sport e la socialità per coinvolgere tutti i cittadini e rafforzare l’identità della nostra comunità ».
D: Incubi quali manifesto selvaggio e compravendita del voto sembrano affiorare anche in questa campagna elettorale. La compravendita del voto è da considerarsi sintomo di mancanza di fiducia nei confronti della politica? Mancanza di cultura o solo malcostume? Come risolverebbe lei la questione del manifesto selvaggio? Cosa diresti a quei giovani che in cambio di 50 euro (in caso di vittoria, o altrimenti 30 euro) vendono il proprio voto?
R:«La compravendita di voti è una piaga sintomo di un declino e di un imbarbarimento della convivenza civile e delle istituzioni rappresentative della volontà popolare. Non è malcostume, non mi piace l'approccio snob. Diciamo che è un tumore che gli organi preposti devono contrastare in ogni modo. Lo stesso dicasi per il manifesto selvaggio. Due facce della stessa medaglia. In quanto ai giovani, questa mia breve esperienza, mi ha fatto già rendere conto che è colpa di chi "fa" politica e non di chi la "subisce". Abbiamo trovato, o meglio, loro hanno trovato noi, decine di giovani che, gratuitamente e con spirito di sacrificio, hanno dato la loro disponibilità per presidiare e gestire i comitati, fare volantinaggio, rappresentare la lista allo spoglio e addirittura contribuire di tasca propria alla campagna elettorale. Solo per questo, io ed il partito che mi sostiene, abbiamo già vinto la nostra scommessa politica».
D:Sabrina, cosa si aspetta da questa campagna elettorale, viste le tante forze pronte a scendere in campo? Tanti saranno coloro che proveranno ad indossare la Fascia tricolore. Vota Sabrina Salerno perché?
R:«Mi aspetto la formazione di un gruppo di persone oneste e responsabili che amano Barletta e la bellezza della vita. Votare Sabrina Salerno perché è la persona giusta a ridare valore ai valori e dignità alle persone».