Polemica Tremonti-Galan: Berlusconi fa da paciere
ROMA. C'e' voluto l'intervento diretto di Silvio Berlusconi, che ieri sera ha convocato nella sua residenza di Palazzo Grazioli il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, per attenuare i toni della polemica all'interno del Pdl. Il ministro dei Beni culturali Giancarlo Galan aveva attaccato con veemenza la linea del rigore di Tremonti in una intervista al ''Giornale'' (''Siamo scesi in politica in nome delle idee liberali e oggi siamo finiti con un governo perennemente commissariato da un socialista come Tremonti'').
Il ministro dell'Economia, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe confermato a Berlusconi, con il quale si e' intrattenuto per due ore, che la situazione economica da' segnali di miglioramento e di ripresa mentre i conti pubblici, grazie alla linea del rigore adottata fin qui, hanno ridotto la forbice tra debito pubblico e prodotto interno lordo.
Tremonti avrebbe anche chiesto al premier di intervenire con la sua autorita' affinche' termini quello che e' solito definire ''il fuoco amico'' contro di lui, in quanto finisce per indebolirlo sia sul fronte del prestigio internazionale di cui gode in Europa sia nella compagine di governo.
Con Galan, Berlusconi ha avuto invece un colloquio telefonico nel quale ha invitato il ministro ad abbassare i toni della polemica. Entrambi avrebbero convenuto sulla necessita' che i chiarimenti all'interno del governo e del Pdl debbano essere posticipati a dopo le elezioni amministrative del 15 e 16 maggio, scadenza ritenuta molto importante dal centrodestra.
Malgrado l'armistizio ottenuto da Berlusconi nella polemica tra i due ministri, il premier avrebbe fatto presente a Tremonti che il contenimento della spesa impedisce pero' qualsiasi intervento teso a movimentare l'economia da parte del governo. Il presidente del Consiglio gia' lo scorso febbraio aveva annunciato una ''scossa'' nell'economia in modo da far crescere il Pil di 3 o 4 punti che pero' non si e' tradotta in appositi provvedimenti.
Tremonti, impegnato in queste settimane nella riforma fiscale, rimane convinto che piu' di scosse dall'esito incerto i conti pubblici abbiano bisogno di rimanere sotto controllo grazie a una efficiente amministrazione. Difficile allo stato attuale pensare a una uscita di Tremonti dal governo, come avvenne nel luglio 2004 quando fu sostituito da Domenico Siniscalco a causa dei contrasti all'interno della maggioranza sulla legge finanziaria di quell'anno. Questa volta il responsabile dell'Economia e' spalleggiato dalla Lega che non tollererebbe la rimozione di Tremonti. Galan, nella sua intervista, ha anche auspicato il rinnovamento del Pdl e della sua classe dirigente, oltre alla necessita' di ''arginare lo spettro di Tremonti che aleggia su qualunque decisione del governo'', in modo da lasciare che il centro delle decisioni torni a Palazzo Chigi. Secondo il ministro dei Beni culturali, il responsabile dell'economia ha avuto il merito di aver salvato l'Italia dalla fine che ha fatto la Grecia ma ''fra due anni non possiamo certo fare la campagna elettorale su un argomento simile. Traduzione: con Tremonti si perdono le elezioni, le perdiamo tutti noi''.
Berlusconi, con una nota ufficiale con la quale e' intervenuto nella polemica nel pomeriggio di ieri, ha subito difeso la positiva politica di rigore del ministro dell'Economia: ''Grazie alle linee di politica economica, sempre condivise e approvate dal Consiglio dei ministri, l'Italia ha garantito la tenuta del bilancio dello Stato e con questa la sicurezza del risparmio e la coesione sociale.
E' una linea che deve essere mantenuta in un contesto di permanenti turbolenze finanziarie nel mondo Ma Galan aveva polemizzato nella sua intervista anche con altri dirigenti del Pdl: ''Ci siamo ridotti a prendere ordini da politici di professione come Ignazio La Russa e Fabrizio Cicchitto''. Sia La Russa sia Cicchitto, evitando repliche, hanno convenuto sull'idea di Berlusconi che il chiarimento interno debba avvenire dopo le elezioni amministrative.
Il ministro dell'Economia, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe confermato a Berlusconi, con il quale si e' intrattenuto per due ore, che la situazione economica da' segnali di miglioramento e di ripresa mentre i conti pubblici, grazie alla linea del rigore adottata fin qui, hanno ridotto la forbice tra debito pubblico e prodotto interno lordo.
Tremonti avrebbe anche chiesto al premier di intervenire con la sua autorita' affinche' termini quello che e' solito definire ''il fuoco amico'' contro di lui, in quanto finisce per indebolirlo sia sul fronte del prestigio internazionale di cui gode in Europa sia nella compagine di governo.
Con Galan, Berlusconi ha avuto invece un colloquio telefonico nel quale ha invitato il ministro ad abbassare i toni della polemica. Entrambi avrebbero convenuto sulla necessita' che i chiarimenti all'interno del governo e del Pdl debbano essere posticipati a dopo le elezioni amministrative del 15 e 16 maggio, scadenza ritenuta molto importante dal centrodestra.
Malgrado l'armistizio ottenuto da Berlusconi nella polemica tra i due ministri, il premier avrebbe fatto presente a Tremonti che il contenimento della spesa impedisce pero' qualsiasi intervento teso a movimentare l'economia da parte del governo. Il presidente del Consiglio gia' lo scorso febbraio aveva annunciato una ''scossa'' nell'economia in modo da far crescere il Pil di 3 o 4 punti che pero' non si e' tradotta in appositi provvedimenti.
Tremonti, impegnato in queste settimane nella riforma fiscale, rimane convinto che piu' di scosse dall'esito incerto i conti pubblici abbiano bisogno di rimanere sotto controllo grazie a una efficiente amministrazione. Difficile allo stato attuale pensare a una uscita di Tremonti dal governo, come avvenne nel luglio 2004 quando fu sostituito da Domenico Siniscalco a causa dei contrasti all'interno della maggioranza sulla legge finanziaria di quell'anno. Questa volta il responsabile dell'Economia e' spalleggiato dalla Lega che non tollererebbe la rimozione di Tremonti. Galan, nella sua intervista, ha anche auspicato il rinnovamento del Pdl e della sua classe dirigente, oltre alla necessita' di ''arginare lo spettro di Tremonti che aleggia su qualunque decisione del governo'', in modo da lasciare che il centro delle decisioni torni a Palazzo Chigi. Secondo il ministro dei Beni culturali, il responsabile dell'economia ha avuto il merito di aver salvato l'Italia dalla fine che ha fatto la Grecia ma ''fra due anni non possiamo certo fare la campagna elettorale su un argomento simile. Traduzione: con Tremonti si perdono le elezioni, le perdiamo tutti noi''.
Berlusconi, con una nota ufficiale con la quale e' intervenuto nella polemica nel pomeriggio di ieri, ha subito difeso la positiva politica di rigore del ministro dell'Economia: ''Grazie alle linee di politica economica, sempre condivise e approvate dal Consiglio dei ministri, l'Italia ha garantito la tenuta del bilancio dello Stato e con questa la sicurezza del risparmio e la coesione sociale.
E' una linea che deve essere mantenuta in un contesto di permanenti turbolenze finanziarie nel mondo Ma Galan aveva polemizzato nella sua intervista anche con altri dirigenti del Pdl: ''Ci siamo ridotti a prendere ordini da politici di professione come Ignazio La Russa e Fabrizio Cicchitto''. Sia La Russa sia Cicchitto, evitando repliche, hanno convenuto sull'idea di Berlusconi che il chiarimento interno debba avvenire dopo le elezioni amministrative.
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