Scarcerata ex consulente Procura Bari: non è lui la talpa
BARI. Il gip del Tribunale di Bari, Sergio Di Paola, ha accolto l'istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati di Andrea Morrone, ex consulente informatico della Procura della Repubblica del Tribunale del capoluogo pugliese che si trovava agli arresti domiciliari nella sua casa di Cavallino (Lecce) da 10 giorni con l'accusa di accesso abusivo a sistema informatico.
LA DECISIONE - La decisione e' stata adottata in quanto sarebbero venuti meno i gravi indizi nei suoi confronti. Morrone, attualmente giornalista e collaboratore da Lecce del Corriere del Mezzogiorno, e' accusato di aver prelevato, ad agosto del 2009 e mediante una password, dal computer del pm Giuseppe Scelsi i file dei verbali di interrogatorio dell'imprenditore barese Giampaolo Tarantini, relativi all'inchiesta su un presunto giro di escort e spaccio di droga, e di averli poi consegnati a una giornalista del Corriere della Sera che nel settembre successivo li pubblico'. Di qui l'apertura di una inchiesta per la fuga di notizie.
LE MOTIVAZIONI - Nell'estate del 2009 Morrone non lavorava piu' per l'azienda Consit che curava i sistemi informatici per la Procura. A quanto si apprende dalle indagini sarebbe emerso che nel momento in cui venne fatto l'accesso, il computer del pm non era in rete, cioe' non funzionava come postazione remota. Quindi l'accesso sarebbe avvenuto direttamente dallo stesso compter.
In realta' questa circostanza sarebbe stata verificata anche da una prima perizia disposta dalla Procura smentita poi da una perizia successiva. Anche il computer dal quale operava solitamente Morrone non sarebbe stato in rete. La richiesta di scarcerazione era stata presentata dagli avvocati Michele Laforgia e Andrea Di Comite.
LA DECISIONE - La decisione e' stata adottata in quanto sarebbero venuti meno i gravi indizi nei suoi confronti. Morrone, attualmente giornalista e collaboratore da Lecce del Corriere del Mezzogiorno, e' accusato di aver prelevato, ad agosto del 2009 e mediante una password, dal computer del pm Giuseppe Scelsi i file dei verbali di interrogatorio dell'imprenditore barese Giampaolo Tarantini, relativi all'inchiesta su un presunto giro di escort e spaccio di droga, e di averli poi consegnati a una giornalista del Corriere della Sera che nel settembre successivo li pubblico'. Di qui l'apertura di una inchiesta per la fuga di notizie.
LE MOTIVAZIONI - Nell'estate del 2009 Morrone non lavorava piu' per l'azienda Consit che curava i sistemi informatici per la Procura. A quanto si apprende dalle indagini sarebbe emerso che nel momento in cui venne fatto l'accesso, il computer del pm non era in rete, cioe' non funzionava come postazione remota. Quindi l'accesso sarebbe avvenuto direttamente dallo stesso compter.
In realta' questa circostanza sarebbe stata verificata anche da una prima perizia disposta dalla Procura smentita poi da una perizia successiva. Anche il computer dal quale operava solitamente Morrone non sarebbe stato in rete. La richiesta di scarcerazione era stata presentata dagli avvocati Michele Laforgia e Andrea Di Comite.
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