Libia: Bossi, Berlusconi non farà cadere il governo

ROMA. Nel pomeriggio inizia alla Camera il dibattito sulle mozioni riguardanti le modalita' dell'intervento italiano nella crisi libica presentate da Lega, Pd, Terzo polo e Idv.
Si era vociferato del ripristino delle cene del lunedi' tra il presidente del Consiglio e lo stato maggiore del Carroccio, che di solito servono a fare il punto sull'attivita' del governo, ma ieri non se ne e' fatto niente: nessun incontro ad Arcore tra il premier Silvio Berlusconi e Umberto Bossi.
Questa mattina ci sara' intanto un vertice di maggioranza tra i capigruppo di Pdl, Lega e Iniziativa responsabile con i ministri Giulio Tremonti, Franco Frattini, Ignazio La Russa e il sottosegretario Gianni Letta. Quest'ultimo, come avviene in questi casi, ha il delicato compito di tessere la mediazione. Il mancato chiarimento tra Berlusconi e Bossi, che potrebbe pero' esserci oggi, lascia un margine di incertezza sul negoziato interno alla maggioranza.
''Trovo che la mozione della Lega possa essere condivisa'', aveva detto ieri Berlusconi. Per il Pdl, resta un importante punto da emendare al testo messo a punto dalla Lega. E' quello che riguarda la durata della partecipazione italiana alle operazioni militari contro Gheddafi.
Il Carroccio chiede di fissare un termine preciso, il Pdl ritiene impossibile esaudire quella richiesta in quanto la decisione sui ''tempi'' spetta alla Nato che ha il comando delle operazioni. Da qui, in alternativa, l'offerta dell'impegno del governo a riferire periodicamente sull'andamento della missione italiana e internazionale che interviene nella crisi libica.
Il Pdl chiede anche di sottolineare nella mozione che l'obiettivo della missione, come stabilito dall'Onu, e' quello della ''protezione dei civili'': ecco perche' sarebbe impossibile stabilire a freddo una data per la conclusione della missione. Piu' facile, come chiede il Carroccio, trovare l'intesa sulla decisione che l'Italia non partecipera' a eventuali ''azioni di terra''.
La Lega, nella sua mozione, prevede anche il non inasprimento della pressione tributaria per finanziare le missioni internazionali e l'impegno a coinvolgere tutti i paesi che partecipano alla missione contro Gheddafi nella gestione dei prevedibili contraccolpi migratori.
Sul primo punto, il governo sarebbe intenzionato a prevedere un aumento della benzina. Sul secondo, una sorta di petizione di principio, l'accordo e' totale anche se non esistono strumenti concreti per rendere operativa la clausola a livello dell'Unione europea.
Se nella giornata di oggi si smusseranno le ultime differenze tra Lega e Pdl, la mozione emendata del Carroccio diventerebbe il documento ufficiale su cui far confluire domani il voto dell'intera maggioranza. Questa eventuale conclusione sarebbe una indubbia vittoria politica di Bossi e del Carroccio.