Libia: pace fatta tra Bossi e Berlusconi, oggi Cdm su pacchetto Sviluppo
ROMA. Pace siglata ieri sera a Palazzo Grazioli tra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi in una cena a cui era presente anche il ministro Giulio Tremonti, indicato dal premier come uno dei suoi possibili successori nel corso di una intervista a ''Porta a Porta'' andata in onda nella stessa serata e nella quale il presidente del Consiglio ha ostentato sicurezza sul proseguimento della legislatura.
La cena e' stata preceduta da dichiarazioni distensive dei due leader dopo il voto della Camera che con 309 si' aveva approvato la mozione di maggioranza sulla crisi libica. ''Con Bossi e' tutto a posto. Sull'emergenza Libia c'erano posizioni diverse per certi aspetti, ma poi e' stata concordata nella mozione una soluzione che e' stata approvata dal Pdl e dalla Lega'', annotava il presidente del Consiglio.
''Con Berlusconi siamo amici. Abbiamo trovato la quadra'', era il commento finale del leader della Lega sulla giornata a Montecitorio.
Berlusconi usava parole di stima anche per Tremonti, spesso indicato come il personaggio inviso al Pdl per la sua politica di contenimento della spesa: ''Ci sono delle situazioni del bilancio che richiedono un assoluto rigore. In questo momento di crisi globale non e' possibile per nessun paese europeo ridurre le tasse''.
Secondo alcune indiscrezioni, nel corso della cena si e' parlato delle prossime elezioni amministrative e delle riforme in cantiere nell'attivita' del governo, a iniziare da quella della giustizia. Bossi intanto ha ironizzato sull'annuncio di possibili successori da parte del premier: ''Dice cosi' per allontanare i tempi di soluzione del problema''.
Berlusconi e Bossi hanno discusso anche del piu' volte annunciato rimpasto di governo e del rapporto con il gruppo di Iniziativa responsabile, considerato la terza gamba della maggioranza. Quattro sarebbero i posti da assegnare ai ''responsabili''. Circolano i nomi di Catia Polidori, Bruno Cesario, Francesco Pionati e Massimo Calearo.
Per quanto riguarda pero' la nomina dei sottosegretari, Berlusconi deve decidere se superare la quota di 60 fissata dalla legge in vigore per quanto riguarda ministri e sottosegretari operando una forzatura o avviare una riforma della normativa, il che allungherebbe di almeno due mesi i tempi di un rimpasto complessivo del governo. La decisione finale verra' presa dopo le elezioni amministrative? Nel Consiglio dei ministri di questa mattina ci sara' intanto il via libera al cosiddetto ''pacchetto sviluppo'' che prevede tra l'altro un credito d'imposta mensile pari a 300 euro per ogni nuovo lavoratore assunto al sud a tempo indeterminato nei prossimi dodici mesi. Il decreto prevede anche un premio fino al 20% in piu' del volume per le case che saranno riqualificate anche dal punto di vista energetico.
Dovrebbe partire anche il piano triennale per le assunzioni del personale docente e ausiliario nella scuola, a partire dall'anno scolastico in corso. I sindacati hanno quantificato in 65 mila i posti da rendere stabili, ma tocchera' a un decreto dei ministeri Tesoro, Istruzione e Pubblica amministrazione quantificare ogni anno il personale da assumere stabilmente nella scuola.
La cena e' stata preceduta da dichiarazioni distensive dei due leader dopo il voto della Camera che con 309 si' aveva approvato la mozione di maggioranza sulla crisi libica. ''Con Bossi e' tutto a posto. Sull'emergenza Libia c'erano posizioni diverse per certi aspetti, ma poi e' stata concordata nella mozione una soluzione che e' stata approvata dal Pdl e dalla Lega'', annotava il presidente del Consiglio.
''Con Berlusconi siamo amici. Abbiamo trovato la quadra'', era il commento finale del leader della Lega sulla giornata a Montecitorio.
Berlusconi usava parole di stima anche per Tremonti, spesso indicato come il personaggio inviso al Pdl per la sua politica di contenimento della spesa: ''Ci sono delle situazioni del bilancio che richiedono un assoluto rigore. In questo momento di crisi globale non e' possibile per nessun paese europeo ridurre le tasse''.
Secondo alcune indiscrezioni, nel corso della cena si e' parlato delle prossime elezioni amministrative e delle riforme in cantiere nell'attivita' del governo, a iniziare da quella della giustizia. Bossi intanto ha ironizzato sull'annuncio di possibili successori da parte del premier: ''Dice cosi' per allontanare i tempi di soluzione del problema''.
Berlusconi e Bossi hanno discusso anche del piu' volte annunciato rimpasto di governo e del rapporto con il gruppo di Iniziativa responsabile, considerato la terza gamba della maggioranza. Quattro sarebbero i posti da assegnare ai ''responsabili''. Circolano i nomi di Catia Polidori, Bruno Cesario, Francesco Pionati e Massimo Calearo.
Per quanto riguarda pero' la nomina dei sottosegretari, Berlusconi deve decidere se superare la quota di 60 fissata dalla legge in vigore per quanto riguarda ministri e sottosegretari operando una forzatura o avviare una riforma della normativa, il che allungherebbe di almeno due mesi i tempi di un rimpasto complessivo del governo. La decisione finale verra' presa dopo le elezioni amministrative? Nel Consiglio dei ministri di questa mattina ci sara' intanto il via libera al cosiddetto ''pacchetto sviluppo'' che prevede tra l'altro un credito d'imposta mensile pari a 300 euro per ogni nuovo lavoratore assunto al sud a tempo indeterminato nei prossimi dodici mesi. Il decreto prevede anche un premio fino al 20% in piu' del volume per le case che saranno riqualificate anche dal punto di vista energetico.
Dovrebbe partire anche il piano triennale per le assunzioni del personale docente e ausiliario nella scuola, a partire dall'anno scolastico in corso. I sindacati hanno quantificato in 65 mila i posti da rendere stabili, ma tocchera' a un decreto dei ministeri Tesoro, Istruzione e Pubblica amministrazione quantificare ogni anno il personale da assumere stabilmente nella scuola.
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