Banca d'Italia: nel 2010 Pil pugliese ha ristagnato
BARI. Nel 2010, ''sulla base delle stime preliminari della Svimez, il prodotto interno regionale ha ristagnato. Segnali di miglioramento sono pervenuti dalla produzione industriale, dal settore agricolo, dalle vendite all'estero e dagli afflussi turistici. Il recupero dei livelli pre-crisi appare tuttavia lontano, soprattutto sul fronte occupazionale, e condizionato da diffusi elementi di incertezza''. E' l'analisi sull'andamento dell'economia in Puglia nell'anno passato come emerge dal documento annuale stilato dalla sede barese della Banca d'Italia, con la collaborazione delle altre filiali regionali, che viene presentato questo pomeriggio al Politecnico.
Stamane il direttore della sede Vincenzo Umbrella, il direttore centrale per l'Area vigilanza bancaria e finanziaria Stefano Mieli, il dirigente dell'Area ricerca economica Luigi Cannari e i due esperti di Bankitalia, Valerio Vacca e Francesco Franceschi, che si sono occupati della ricerca, hanno anticipato i contenuti alla stampa.
E' stata la domanda estera a sostenere la ripresa della produzione industriale. Nell'industria il fatturato, rilevato dall'indagine della Banca d'Italia presso un campione di imprese con almeno 20 addetti, e' aumentato del 4% in termini nominali. ''I buoni risultati conseguiti presso alcuni comparti del manifatturiero (alimentare, tessile e mobile) - e' scritto nel documento di Bankitalia - hanno solo in parte attenuato le difficolta' dei distretti industriali regionali, caratterizzati da scarsa proiezione internazionale e limitate dimensioni aziendali''.
''Le incertezze che condizionano la domanda interna - riporta ancora il documento della sede di Bari di Banca d'Italia - si sono ripercosse anche nel settore delle costruzioni, che ha ristagnato dopo due anni di contrazione dell'attivita'. La produzione e' cresciuta debolmente solo presso le imprese di maggiori dimensioni, sostenuta dal comparto delle opere pubbliche. L'edilizia privata si e' confermata in flessione e si e' registrata una riduzione del numero di compravendite di immobili''.
Inoltre per il commercio ''si sono ulteriormente ridotte le vendite al dettaglio per gli esercizi di piccola e media dimensione e quelle di beni non alimentari. Le vendite nella grande distribuzione sono invece aumentate, associate alla rapida espansione della superficie media degli esercizi commerciali nell'ultimo quinquennio''. L'agricoltura registra un +4% di valore aggiunto dopo una fase di calo del 2009. Nello scorso anno il settore turistico regionale ha confermato un buon andamento, con il contributo determinante della domanda estera: gli arrivi sono aumentati del 4% circa, del 10% tra gli stranieri. ''Negli anni duemila la crescita della domanda turistica in regione e' stata superiore alla media del Paese; l'espansione dell'offerta che ne' derivata e' stata in linea con quella della domanda''.
Uno dei due tecnici di Banca d'Italia sede di Bari che si sono occupati della ricerca, Francesco Franceschi, ha sottolineato che ''il ritorno in positivo del fatturato non viene seguito dagli investimenti'' che hanno registrato un -37% nel 2009 e un -16 nel 2010. Non si vede un grande miglioramento. Inoltre per quanto riguarda le esportazioni ''e' stato quasi interamente riassorbito - ha detto - il calo del periodo acuto della crisi''.
Stamane il direttore della sede Vincenzo Umbrella, il direttore centrale per l'Area vigilanza bancaria e finanziaria Stefano Mieli, il dirigente dell'Area ricerca economica Luigi Cannari e i due esperti di Bankitalia, Valerio Vacca e Francesco Franceschi, che si sono occupati della ricerca, hanno anticipato i contenuti alla stampa.
E' stata la domanda estera a sostenere la ripresa della produzione industriale. Nell'industria il fatturato, rilevato dall'indagine della Banca d'Italia presso un campione di imprese con almeno 20 addetti, e' aumentato del 4% in termini nominali. ''I buoni risultati conseguiti presso alcuni comparti del manifatturiero (alimentare, tessile e mobile) - e' scritto nel documento di Bankitalia - hanno solo in parte attenuato le difficolta' dei distretti industriali regionali, caratterizzati da scarsa proiezione internazionale e limitate dimensioni aziendali''.
''Le incertezze che condizionano la domanda interna - riporta ancora il documento della sede di Bari di Banca d'Italia - si sono ripercosse anche nel settore delle costruzioni, che ha ristagnato dopo due anni di contrazione dell'attivita'. La produzione e' cresciuta debolmente solo presso le imprese di maggiori dimensioni, sostenuta dal comparto delle opere pubbliche. L'edilizia privata si e' confermata in flessione e si e' registrata una riduzione del numero di compravendite di immobili''.
Inoltre per il commercio ''si sono ulteriormente ridotte le vendite al dettaglio per gli esercizi di piccola e media dimensione e quelle di beni non alimentari. Le vendite nella grande distribuzione sono invece aumentate, associate alla rapida espansione della superficie media degli esercizi commerciali nell'ultimo quinquennio''. L'agricoltura registra un +4% di valore aggiunto dopo una fase di calo del 2009. Nello scorso anno il settore turistico regionale ha confermato un buon andamento, con il contributo determinante della domanda estera: gli arrivi sono aumentati del 4% circa, del 10% tra gli stranieri. ''Negli anni duemila la crescita della domanda turistica in regione e' stata superiore alla media del Paese; l'espansione dell'offerta che ne' derivata e' stata in linea con quella della domanda''.
Uno dei due tecnici di Banca d'Italia sede di Bari che si sono occupati della ricerca, Francesco Franceschi, ha sottolineato che ''il ritorno in positivo del fatturato non viene seguito dagli investimenti'' che hanno registrato un -37% nel 2009 e un -16 nel 2010. Non si vede un grande miglioramento. Inoltre per quanto riguarda le esportazioni ''e' stato quasi interamente riassorbito - ha detto - il calo del periodo acuto della crisi''.
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Economia
