Quando l'attivitĂ  fisica diventa una merce

di Francesco Brescia. Pur non essendo un istruttore di educazione fisica, un nutrizionista, un atleta, credo sia abbastanza assodato il beneficio che ciascuno può trarre dall'attività motoria, dall'esercizio ginnico che possa essere una semplice corsetta, una nuotata, un'oretta di allenamento, una passeggiata in bicicletta o altri movimenti (nessuno escluso) che consentano a quella straordinaria macchina che è il corpo umano di non impigrirsi, di non indolenzirsi.
Vero è anche il fatto che tutto ciò abbia un costo, essere in forma può comportare alcune spese, contenute o più marcate, ma credo che per tale situazione si debba parlare di investimento sulla propria salute, sul personale benessere.
Tuttavia occorre prestare attenzione ad alcuni aspetti, a mio avviso, rilevantissimi.
Circola negli ultimi giorni in cittĂ  (Bisceglie ndr) un volantino promozionale che invita proprio all'attivitĂ  motoria presentando vantaggi e offerte per i costi delle iscrizioni. Fin qui nulla di sconcertante.
Ciò che, però, ha provocato sdegno, indignazione e irritazione da parte degli addetti ai lavori (istruttori dei centri fitness, professori di educazione fisica e così via) è stato l'abbinamento tra due realtĂ  lessicali. Mi spiego meglio: sono fermamente convinto (e presumo che lo siano anche, ripeto, gli addetti ai lavori) che accostare a ogni tipo di attivitĂ  fisica, motoria e ginnica (come possono essere il nuoto, il cardio-fitness, il body building, ecc...) al termine “SALDI” sia deprecabile sotto il profilo culturale e umiliante per tutti coloro che si trovano a operare nelle palestre, nei centri fitness, nei centri benessere.
Capisco il marketing, capisco la trovata pubblicitaria ma prestare attenzione alla professionalità di chi quotidianamente porta avanti una mission lodevole come quella della promozione dello star bene attraverso l'attività fisica (senza trucchi e trucchetti poco leciti) sia d'obbligo quanto meno per una forma di rispetto nei confronti di chi ha studiato, si è specializzato, ha insegnato e insegna ancora.
Le parole hanno un loro peso specifico e in questo caso si è tenuto poco conto (quasi per nulla conto) dell'accostamento infelice.
L'attivitĂ  fisica non può essere confusa con un capo d'abbigliamento a saldo (con tutto il rispetto per i titolari di negozi di abbigliamento): per l'attivitĂ  fisica avrei prediletto, che ne so?, termini come “vantaggi”, “promozioni”, “occasioni d'oro”... ma “saldi”, perdonatemi, è davvero dequalificante!