Governo: Pdl e Lega più distanti dopo caso Papa
ROMA. Nuovi problemi all'orizzonte tra Lega e Pdl anche questa mattina, quando il Senato dovra' votare il rifinanziamento delle missioni militari all'estero. Roberto Castelli, vice ministro alle Infrastrutture, ex ministro della Giustizia, annuncia che non votera' il decreto di rifinanziamento.
Dice nel corso della trasmissione ''In onda'' su La 7, commentando il voto della Camera che ha dato l'autorizzazione all'arresto di Alfonso Papa (319 si', 293 no): ''Mi dispiace che Berlusconi fosse furibondo, ma personalmente io gli daro' un altro dispiacere, perche' non votero' il decreto per il rifinanziamento delle missioni in Libia''. E aggiunge: ''Tutti i leghisti, da Bossi all'ultimo iscritto, vogliono solo morire padani''. Non vogliono immolarsi, fa capire Castelli, sull'altare del berlusconismo.
Il dissenso di Castelli, replica Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato, e' un problema individuale perche' ''il provvedimento sul rifinanziamento delle missioni estere e' stato gia' votato dalle commissioni Esteri e Difesa''.
E' probabile che la posizione del vice ministro alle Infrastrutture resti isolata, non va tuttavia dimenticato che nel tradizionale raduno di Pontida di fine giugno proprio Umberto Bossi e Roberto Maroni avevano posto il tema della fine della partecipazione italiana alle operazioni militari all'estero, a iniziare dai bombardamenti contro il governo del colonnello Gheddafi in Libia.
Silvio Berlusconi, che oggi e' a Bruxelles per partecipare al Consiglio europeo con all'ordine del giorno la crisi economica, ha annunciato che nel Consiglio dei ministri di domani chiedera' conto a Umberto Bossi dell'atteggiamento della Lega. Il problema che apre il voto della Camera sul caso Papa e' proprio quello dei rapporti tra Pdl e Carroccio.
Il presidente del Consiglio ieri pomeriggio ha cercato di circoscrivere le divergenze con la Lega al caso Papa, rassicurando sulla tenuta della maggioranza. Incontrando pochi deputati insieme ad Angelino Alfano, segretario del Pdl, nella sala del governo al piano Aula della Camera, non ha pero' celato la propria delusione per l'atteggiamento del Carroccio (''E' una vergogna''), precisando: ''Noi siamo dei veri garantisti e abbiamo votato contro l'arresto di Tedesco''.
Dice nel corso della trasmissione ''In onda'' su La 7, commentando il voto della Camera che ha dato l'autorizzazione all'arresto di Alfonso Papa (319 si', 293 no): ''Mi dispiace che Berlusconi fosse furibondo, ma personalmente io gli daro' un altro dispiacere, perche' non votero' il decreto per il rifinanziamento delle missioni in Libia''. E aggiunge: ''Tutti i leghisti, da Bossi all'ultimo iscritto, vogliono solo morire padani''. Non vogliono immolarsi, fa capire Castelli, sull'altare del berlusconismo.
Il dissenso di Castelli, replica Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato, e' un problema individuale perche' ''il provvedimento sul rifinanziamento delle missioni estere e' stato gia' votato dalle commissioni Esteri e Difesa''.
E' probabile che la posizione del vice ministro alle Infrastrutture resti isolata, non va tuttavia dimenticato che nel tradizionale raduno di Pontida di fine giugno proprio Umberto Bossi e Roberto Maroni avevano posto il tema della fine della partecipazione italiana alle operazioni militari all'estero, a iniziare dai bombardamenti contro il governo del colonnello Gheddafi in Libia.
Silvio Berlusconi, che oggi e' a Bruxelles per partecipare al Consiglio europeo con all'ordine del giorno la crisi economica, ha annunciato che nel Consiglio dei ministri di domani chiedera' conto a Umberto Bossi dell'atteggiamento della Lega. Il problema che apre il voto della Camera sul caso Papa e' proprio quello dei rapporti tra Pdl e Carroccio.
Il presidente del Consiglio ieri pomeriggio ha cercato di circoscrivere le divergenze con la Lega al caso Papa, rassicurando sulla tenuta della maggioranza. Incontrando pochi deputati insieme ad Angelino Alfano, segretario del Pdl, nella sala del governo al piano Aula della Camera, non ha pero' celato la propria delusione per l'atteggiamento del Carroccio (''E' una vergogna''), precisando: ''Noi siamo dei veri garantisti e abbiamo votato contro l'arresto di Tedesco''.
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