Manovra: lodo Mondadori, la rabbia e lo stupore della Lega. Csm, legge uguale per tutti

ROMA. La norma sul lodo Mondadori, contenuta nel decreto sulla manovra, continua ad agitare le acque della politica. Oggi il Capo dello Stato non e' voluto intervenire ufficialmente rimandando al momento opportuno ogni decisione: "Non dico nulla. Sulla manovra - ha affermato Giorgio Napolitano - quando sara' il momento, conoscerete le nostre determinazioni". Nel frattempo, a causa del maltempo, il ministro dell'Economia ha rinviato la conferenza stampa di presentazione del testo, prevista per oggi insieme ai ministri Renato Brunetta, Roberto Calderoli, Paolo Romani e Maurizio Sacconi. E dal quartier generale della Lega trapela malumore se non rabbia.
Nel testo della manovra consegnato giovedi' ai ministri della Lega Nord non compariva la norma, Umberto Bossi, Roberto Maroni e Roberto Calderoli hanno appreso solo ieri della "sorpresa". E la reazione dei 'big' leghisti, riuniti in conclave, nella sede del federale del partito, e' stata di "stupore" e "rabbia", stando a quanto riferisce chi era presente in via Bellerio.
Ma anche il vicepresidente del Csm, Michele Vietti chiede al governo di ripensarci: modificare la legge sulla provvisoria esecutivita' delle sentenze "significherebbe rischiare di stravolgere il sistema. Credo convenga non farlo per evitare di violare il principio di eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge". (AGI)