Cadaveri carbonizzati a Japigia: sorella riconosce 63enne

BARI. E' Franco Cacciaguerra, di 63 anni, una delle due vittime del rogo avvenuto l'8 settembre nel villino di via Lamberti, nel quartiere Japigia. L'uomo e' stato riconosciuto dalla sorella attraverso una catenina in oro trovata sul suo corpo carbonizzato. Nelle prossime ore la polizia potrebbe identificare, attraverso le impronte digitali, la donna che era con Cacciaguerra. Ancora non sono state chiarite le cause della morte dei due, sui cui corpi sono state trovate ''lesioni sospette'' che potrebbero essere state provocate da vetri infranti o da un fendente.
È stata proprio la sorella, allarmata dal fatto che non rispondeva al telefono, a chiedere l'aiuto della polizia. Una volta arrivati sul posto, gli agenti hanno fatto la macabra scoperta: dei due corpi, uno indossava solo un paio di slip e l'altro i pantaloni. Del caso sono stati quindi avvisati i colleghi della Squadra mobile e il pm di turno presso il tribunale di Bari, Renato Nitti. In tarda serata è arrivato anche il medico legale, che ha eseguito la prima ispezione sui cadaveri che non riportano segni apparenti di violenza.
LE IPOTESI - Al momento sono tre le ipotesi più accreditate: un tragico incidente, l’esecuzione da parte di un sicario e un doppio suicidio.
L’ipotesi dell’esecuzione è da collegare all’attività di truffatore dell’uomo che, spacciandosi per un nobile francese di nome François Cris, riusciva a raggirare anziane donne con la promessa di sposarle e di farle vivere nel lusso.