Vittima del bondage: Guagnano del Capo sotto choc per la terribile fine di Paola

di Redazione. Guagnano è ancora sotto choc. E' morta nella maniera più assurda, grottesca ed insensata una sua giovane figlia, Paola Caputo, vittima di un assurdo gioco erotico, lo shibari, la scorsa notte a Roma.
"Una bravissima ragazza": al suo paese, in provincia di Lecce, ammiravano questa brunetta così curiosa e assidua frequentatrice di parrocchia. Ma sotto quell'apparente tranquillità, il vuoto della noia e delle emozioni estreme. Difficile in questo tranquillo paesino del Leccese immaginarla coinvolta in notti hard. (leggi anche: L'arrestato: è accaduto tutto all'improvviso)
Paola frequentava la facoltà di filosofia presso l’università La Sapienza di Roma. Era lì, nella capitale, che si era trasferita, dopo la morte di suo fratello Mirko. Era il 12 luglio 2006 quando il ragazzo, che all’epoca aveva appena 24 anni, venne travolto da un camion mentre era in sella al suo scooter. Lui e Paola erano molto legati. I genitori, entrambi insegnanti, decisero di acquistare alla figlia un appartamento nella capitale.
E proprio quello stesso giorno il parroco della piccola frazione, don Nino De Carlo, avrebbe dovuto celebrare la messa di suffragio per il fratello. «Sono distrutto», mormora don Nino con la voce rotta dal pianto, «non mi capacito del fatto che sia finita nelle mani di certa gente...», conclude tirando un pugno sulla sua scrivania. Una fine orribile per una famiglia già scossa dalla morte del primogenito pochi anni prima. Una fine che getta luce sui devastanti effetti che la noia e la ricerca di emozioni al limite generano nelle fragili menti dei giovani di oggi.
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