“Un saluto da Giornale di Puglia a… Elena Russo”: una napoletana dal “Sangue Caldo”

di Nicola Ricchitelli. Gli esordi nel 1997 in “Finalmente soli” – regia di Umberto Marino – passando per pellicole di successo quali “Adesso sesso” di Carlo Vanzina e “Baaria” di Giuseppe Tornatore. Nel mezzo una decina di produzioni cinematografiche che si snodano tra i vari ”Besame Mucho”, “Amor nello specchio”, “Baciami piccina” ecc, senza dimenticare la televisione, che dal “Maresciallo Rocca” a “Orgoglio” passando per “Elisa di Rivombrosa” e “L’Onore e il Rispetto” ne hanno fatto indiscutibilmente uno dei volti più amati del piccolo schermo. In “Sangue caldo” in onda in questi giorni sul piccolo schermo recita la parte di una prostituta “Ciacciaccia”: «Ho pensato che essendo napoletana era troppo esagerata la mia parlata, invece dai consensi, devo solo dire grazie che è così» una fiction che oltre a consegnarci una Elena Russo in vesti diverse da quelle usuali sta dando parecchie soddisfazioni all’attrice napoletana.

D: Un saluto da Giornale di Puglia ad Elena Russo. Elena tutto ebbe inizio con “Finalmente Soli”. Cosa ricordi di quel periodo?

R:«”Finalmente soli” un film di Umberto Marino, si ebbe inizio tutto da lì, tra l'altro fra un mese circa uscirà “I cerchi nell'acqua” una fiction diretta da lui, dove ho di nuovo rilavorato con Umberto,e ho riprovato la stessa emozione della prima volta che lui mi scelse. Di “Finalmente soli” mi fa ricordare che sono fortunata perché faccio un lavoro che amo».

D: Cosa vuol dire per te recitare? Cosa si prova nel stare davanti ad uno obbiettivo?

R:« Per me che cosa vuol dire recitare? Trasmettere qualcosa. E stare davanti l'obiettivo, è la concentrazione pura, stare centrati sul proprio io».

D: Elena, chi erano e chi sono i tuoi punti di riferimento nella recitazione?

R:« Sono napoletana, e le nostre città cosi come penso quasi tutte le città del sud, sono un teatro vivente. Penso che Napoli ne abbia il primato, e insieme a questo mi sono cibata di tanti film, ma De sica, - che per me è il più bravo regista - e la Loren, sono stati i miei punti di riferimento».

D: Quanti e quali i momenti più difficile che hai dovuto affrontare nel corso della tua carriera?

R:«I momenti difficili ci sono, perché noi attori dobbiamo combattere, con il rifiuto, con l'abbandono, e con un paese, che non fa andare avanti la meritocrazia, l'analisi mi ha aiutato molto».

D: Per una che vuol fare il tuo lavoro è più importante essere belle o essere brave? La bellezza quanto può danneggiare e quanto può favorire?

R:«La bellezza è sicuramente una chiave di ingresso, ma a volte può danneggiare, perché il maschilismo abbonda, e quindi devi sempre far capire, che non ti interessa il tuo aspetto esteriore, si sei contenta, ma è la bravura la cosa più importante, e quindi devi dimostrare che hai delle qualità, questo a volte da fastidio».

D: Elena, nell’ultimo periodo ti vediamo protagonista nella fiction “Sangue caldo” dove interpreti il ruolo di una prostituta. Cosa ti piace del tuo personaggio e cosa cambieresti?

R:«”Sangue caldo” mi sta dando molte soddisfazioni, è proprio vero, che quando non pensi a una cosa, poi quella ti arriva, sto ricevendo tantissimi consensi, riguardo le mie caratteristiche comiche. Non lo immaginavo, e quindi non cambierei niente di “Ciacciaccia” questa prostituta, ma lo posso dire solo ora, perché è difficile dire che sono contenta al 100%, infatti ho pensato che essendo napoletana era troppo esagerata la mia parlata, invece dai consensi, devo solo dire grazie che è così».

D: Elena come giudichi lo stato di salute del cinema e della televisione italiana?

R:« Lo stato di salute del cinema e della televisione mi preoccupa molto, non si investe più, lo si fa solo se sono sicuri che il prodotto è già comprato, e si fanno pochi lavori, speriamo bene!».

D: «E' ormai da molti anni che le donne non si possono esprimere appieno…noi donne stiamo combattendo una realtà dove la maggior parte delle storie importanti si concentrano sugli uomini». Ti andrebbe di approfondire meglio la questione?

R:« Lo dico da tanti anni che non si scrivono più storie sulle donne, è penoso, storie che interpretavano la Magnani, la Loren, non c'è ne sono più, è penoso, Sessi pensa che da noi nasce la vita. L'unico produttore è Tarallo che scrive le storie maggiori sulle donne, la società con la quale io ho girato “Io non dimentico”, “Onore e rispetto”, “Sangue caldo”, ringraziando Dio».

D: Quale storia ti piacerebbe portare sullo schermo? Quale ruolo ti piacerebbe interpretare in futuro?

R:«Mi piacerebbe portare storie forti, di dolore, di pazzia, ma anche con una forte ironia».

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