"I saldi saranno un flop"

BARI. «Messo alle spalle il dato negativo inerente i consumi natalizi, la nostra attenzione è ora rivolta inevitabilmente ad un altro banco di prova, molto importante, rappresentato dai saldi invernali». C’è grande attesa per sconti e promozioni nel settore del commercio e non solo da parte dei consumatori, ma anche delle associazioni che li rappresentano. E’ il caso dell’Adoc Brindisi che non si esime dal fare previsioni: «Secondo le nostre stime - afferma il presidente provinciale Giuseppe Zippo - quello che un tempo rappresentava un’op - portunità per i commercianti di rinnovare la merce in magazzino, riducendo gli stoccaggi, e per i consumatori di acquistare a prezzi più ragionevoli si rileverà un vero e proprio fiasco con un calo delle vendite del 30% rispetto allo scorso anno ed un ribasso del 21% con una spesa pro capite di 90 euro a persona.

A risentirne maggiormente saranno le vendite di calzature (-25%) e abbigliamento di media-bassa qualità (-35%) seguiti dall’abbigliamento di alta qualità con un calo del 7%. Meno significativo il calo nel settore dell’abbigliamento e calzature sportive con “solo” il 2% meno».
«I saldi - aggiunge Zippo - seguiranno l’andamento negativo delle vendite prenatalizie, che hanno registrato un calo del 28%. Per la prima volta sono calati anche gli outlet (-6%) e i centri commerciali (-8%), mentre sono andati bene solo mercatini (+5%) ed E-Commerce (+13%). Anche quest’anno a Natale sono comparsi sotto l’albero i regali di seconda mano. Un regalo su tre è stato riciclato, il 15% è stato addirittura fai-da-te. Cresciuti del 10% anche i baratti agevolati dal sorgere in città di mercatini ed iniziative varie».

Se il Natale è stato “triste” dal punto di vista dei consumi i saldi, dunque, non saranno da meno: «Un situazione - commenta ancora Zippo - che è il frutto anche dell’ostracismo delle associazioni di categoria e degli stessi commercianti che continuano, in anni di forte crisi economica e di sofferenza per le famiglie, a non voler andare incontro ai consumatori compensando il calo di vendite con l’aumento dei prezzi che in alcuni settori sono davvero esorbitanti ed ingiustificati. In quanto alle date di avvio dei saldi già da tempo affermiamo in maniera convinta ai vari livelli organizzativi che sarebbe opportuna una anticipazione. Senza ostruzionismi da parte dei commercianti, gli acquisti potrebbero essere superiori a quanto registrato fermo restando il fatto che ufficialmente non si vuole dare avvio alle vendite a saldo ma nella realtà vi è un proliferare di vendite promozionali pre, durante e post natalizie. Un negozio su due le ha fatte, beffando i consumatori dato che i saldi devono riguardare solo prodotti della stagione in corso, mentre per le promozioni questa norma non è applicabile. In questo modo si truffano i consumatori. Pertanto è opportuno e necessario cambiare la normativa al riguardo».

«Un’altra osservazione - conclude - riguarda il proliferare di outlet nel territorio in concorrenza con i negozi tradizionali e paradossalmente con la merce fornita dagli stessi. Ci chiediamo se forse non sarebbe il caso di rendere i prezzi più accessibili durante tutto l’anno anziché svendere agli stockisti e quindi alla concorrenza».

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