Afghanistan: proteste contro gli americani in tutto il Paese

KABUL. Quattro persone sono state uccise durante le manifestazioni contro le truppe statunitensi nella provincia di Herat, facendo salire cosi' a 19 le vittime di quattro giorni di proteste in Afghanistan esplose dopo il caso delle copie del Corano bruciate nella base americana di Bagram. Due persone sono morte presso il consolato Usa di Herat, che la folla ha cercato di assaltare, mentre le altre due vittime si sono verificate nel distretto di Adraskan. A Kabul ci sono stati momenti di tensione quando le forze di sicurezza hanno sparato in aria per fermare un corteo di centinaia di persone infuriate che marciavano verso il quartier generale della Nato. Un reporter dell'AFP ha visto uno dei manifestanti colpito da un proiettile al fianco. Le manifestazioni si sono svolte in cinque diverse zone della capitale afgana, mentre cortei di protesta sono stati segnalati nelle province di Baghlan, Kunduz, Bamiyan e Ghazni. La rabbia degli afgani e' esplosa subito dopo le consuete preghiere del venerdi', incitata dai mullah di Kabul che hanno accusato gli ''infedeli'' dell'oltraggio al testo sacro dell'Islam.

Nel mirino, oltre a quelle americane, anche le basi francese, norvegese e tedesca, davanti alle quali si sono tenute manifestazioni pacifiche.

Ieri, dopo l'uccisione di due soldati statunitensi da parte di un militare afgano, il presidente Barack Obama ha scritto una lettera al leader afgano Hamid Karzai per scusarsi dell'oltraggio, definendolo ''involontario''. Ma le proteste si sono estese anche al Pakistan, dove centinaia di persone sono scese in strada bruciando bandiere americane e cantando slogan contro gli Stati Uniti. ''L'oltraggio al Corano ha rivelato la brutta faccia dell'America'', era scritto su uno degli striscioni.