Lonigro: scandaloso lo scempio del nuovo mercato ortofrutticolo a Foggia

FOGGIA. “Apprendo dai giornali dello scempio che si è perpetrato a danno della struttura del nuovo mercato ortofrutticolo all’Incoronata di Foggia”. È il commento del consigliere regionale Pino Lonigro (Sel) al degrado di un’opera costruita e mai aperta nella zona ASI. “Realizzata con soldi pubblici e costata quasi quattro milioni di euro, per incuria e irresponsabilità da parte di chi doveva vigilare, è stata devastata da vandali che non hanno a cuore la cosa pubblica”, osserva il consigliere foggiano.
“E’ davvero pietoso vedere le foto pubblicate dai giornali, constatare come sia stato ridotto l’edificio che doveva entrare in funzione per sostituire l’attuale mercato, non più idoneo, per la mancanza delle più elementari norme di sicurezza, tanto che l’estate scorsa è stato chiuso dai NAS per mancanza dei requisiti di legge.
Una storia incredibile ed ingarbugliata - per Lonigro -. Si fanno rimbalzare le responsabilità di chi doveva custodire l’opera tra il Comune, nella persona dell’ex assessore ai LL.PP. e l’impresa costruttrice, ma è scandaloso che mentre la città paga pesanti e storiche carenze strutturali, un’opera, che doveva essere un riferimento per la commercializzazione dei prodotti agricoli, non solo non viene resa operativa, ma viene lasciata incustodita e alla mercè di persone senza scrupoli, che solo per soddisfare il loro vandalismo riducono in macerie ciò che invece doveva servire all’intera collettività per rendere più efficiente la nostra città.
E’ l’ora che il sindaco di Foggia apra una seria e veloce inchiesta interna per verificare se ci sono state o meno responsabilità, per quanto accaduto, da parte della macchina amministrativa comunale e nel caso perseguire i responsabili. Mi auguro che la magistratura possa identificare i responsabili del vile atto, assicurandoli alla giustizia.
La città di Foggia – conclude Lonigro – mai come in questo momento ha il diritto/dovere di risalire la china, e ha bisogno di nuove strutture e soprattutto di non sentirsi abbandonata dalle istituzioni”./

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto