Ex stabilizzati Puglia: D’Ambrosio Lettieri (Pdl), se la strada degli atti conciliativi non funziona, proponiamo l’alternativa per via legislativa
BARI. Per gli operatori sanitari pugliesi ex stabilizzati si apre uno spiraglio. Il sub emendamento bipartisan presentato oggi dai senatori d’Ambrosio Lettieri, Tedesco, Procacci, Costa, Tomaselli, Saccomanno, Carofiglio, Amoruso, Latorre, Mazzaracchio e Mongiello potrebbe rappresentare la soluzione definitiva e attesa da oltre 300 operatori della sanitĂ stabilizzati attraverso un concorso poi stoppato dalla Corte Costituzionale, visto che la strada degli atti conciliativi non sembra funzionare in maniera omogenea su tutto il territorio pugliese.
Il sub emendamento all’emendamento del Governo (62.3), che interessa il Decreto Semplificazione e Sviluppo in discussione nell’aula di Palazzo Madama, prevede l’abolizione dell’art. 16, comma 8, del decreto-legge 98/2011.
In sostanza, si elimina la disposizione legislativa secondo cui “i provvedimenti in materia di personale adottati dalle pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ed in particolare le assunzioni a tempo indeterminato, incluse quelle derivanti dalla stabilizzazione o trasformazione di rapporti a tempo determinato, nonchĂ© gli inquadramenti e le promozioni posti in essere in base a disposizioni delle quali venga successivamente dichiarata l’illegittimitĂ costituzionale sono nulle di diritto e viene ripristinata la situazione preesistente a far data dalla pubblicazione della relativa sentenza della Corte”. A darne notizia in una nota è il sen. del Pdl Luigi d’Ambrosio Lettieri, segretario della Commissione Igiene e sanitĂ del Senato che lunedì scorso aveva incontrato gli operatori sanitari stabilizzati e poi, di colpo, ritrovatisi nella condizione di precari, se non di licenziati.
“C'è chi pensa alla stabilizzazione dei precari, cosa buona e giusta, ma che, invece, non si impegna a risolvere la precarizzazione degli stabili”, sostiene d’Ambrosio Lettieri, “In questa logica credo che debba trovarsi una risposta definitiva alle legittime aspirazioni di chi ha lavorato e lavora nell'ambito della sanitĂ , fino ad oggi garantendo la tenuta del sistema. Non si tratta solo di sacrosanti diritti individuali, ma di quelli dell’intera popolazione pugliese a cui occorre garantire i livelli essenziali di assistenza. Rinunciando a trovare una soluzione concreta, si rischia il serio indebolimento del sistema sanitario giĂ provato e a rischio. Attraverso questo emendamento, si propone una modifica della legge vigente al fine di trovare un'altra ipotesi rispetto a quella delle conciliazioni, che possa mettere la parola fine ad una intollerabile vicenda che ferisce la dignitĂ e i diritti di operatori sanitari e indirettamente dei cittadini, nonchĂ© i principi di equitĂ , prefigurandosi, sostanzialmente, una sorta di espulsione dal sistema, quello stesso che hanno servito con la propria professionalitĂ e dedizione”.
In sostanza, si elimina la disposizione legislativa secondo cui “i provvedimenti in materia di personale adottati dalle pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ed in particolare le assunzioni a tempo indeterminato, incluse quelle derivanti dalla stabilizzazione o trasformazione di rapporti a tempo determinato, nonchĂ© gli inquadramenti e le promozioni posti in essere in base a disposizioni delle quali venga successivamente dichiarata l’illegittimitĂ costituzionale sono nulle di diritto e viene ripristinata la situazione preesistente a far data dalla pubblicazione della relativa sentenza della Corte”. A darne notizia in una nota è il sen. del Pdl Luigi d’Ambrosio Lettieri, segretario della Commissione Igiene e sanitĂ del Senato che lunedì scorso aveva incontrato gli operatori sanitari stabilizzati e poi, di colpo, ritrovatisi nella condizione di precari, se non di licenziati.
“C'è chi pensa alla stabilizzazione dei precari, cosa buona e giusta, ma che, invece, non si impegna a risolvere la precarizzazione degli stabili”, sostiene d’Ambrosio Lettieri, “In questa logica credo che debba trovarsi una risposta definitiva alle legittime aspirazioni di chi ha lavorato e lavora nell'ambito della sanitĂ , fino ad oggi garantendo la tenuta del sistema. Non si tratta solo di sacrosanti diritti individuali, ma di quelli dell’intera popolazione pugliese a cui occorre garantire i livelli essenziali di assistenza. Rinunciando a trovare una soluzione concreta, si rischia il serio indebolimento del sistema sanitario giĂ provato e a rischio. Attraverso questo emendamento, si propone una modifica della legge vigente al fine di trovare un'altra ipotesi rispetto a quella delle conciliazioni, che possa mettere la parola fine ad una intollerabile vicenda che ferisce la dignitĂ e i diritti di operatori sanitari e indirettamente dei cittadini, nonchĂ© i principi di equitĂ , prefigurandosi, sostanzialmente, una sorta di espulsione dal sistema, quello stesso che hanno servito con la propria professionalitĂ e dedizione”.
