Governo: Monti fa da paciere dopo la tempesta del Pdl


di Redazione. "Mi fa piacere rilevare il fatto che per la prima volta dall'estate scorsa lo spread tra i titoli italiani e il Bund tedesco sia sceso sotto i 300 punti, toccando quota 293. Ora che si restringe lo spread tra Italia e Germania, l'auspicio e' che non si allarghi lo spread tra i partiti politici che sostengono il governo, perche' questo potrebbe intralciare le politiche di risanamento e bilancio''. Sono le parole del premier Mario Monti intervistato dai giornalisti a Belgrado sulla situazione di tensione venutasi a creare nelle ultime ore tra Governo e Pdl.

L'appello di Monti all'unita' della maggioranza usa la metafora dello spread per ricordare la politica economica come priorita' dell'esecutivo e i buoni risultati ottenuti fin qui che potrebbero pero' essere messi in discussione se la tensione tra partiti dovesse mettere in crisi il governo.

Nessun commento invece sulla decisione di Angelino Alfano, segretario del Pdl, di non partecipare al vertice di maggioranza che avrebbe dovuto discutere anche di giustizia e del rinnovo del Consiglio di amministrazione della Rai.

Tutta la tensione del Pdl è stata indirizzata verso Andrea Riccardi, ministro della Cooperazione internazionale e della cooperazione, che in una conversazione con Paola Severino, ministro della Giustizia, avrebbe commentato cosi' la decisione di Alfano di rinviare il vertice di maggioranza: ''Vogliono solo strumentalizzare, e' lo schifo della politica''.

Le tensioni non si stemperano nonostante le precisazioni del responsabile della Cooperazione, che chiede scusa ''se qualcuno si e' sentito offeso per battute riferite fuori contesto''. 46 senatori del Pdl, su iniziativa dell'ex guardasigilli Francesco Nitto Palma, hanno firmato una mozione di sfiducia che chiede le dimissioni di Riccardi.

L'iniziativa non e' stata concordata con Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliarello, capogruppo e vice capogruppo del Pdl al Senato.

In una lettera inviata successivamente a Gasparri, i senatori Francesco Nitto Palma, Bruno Alicata e Luigi Compagna ricordano la ''lealta', amicizia e fiducia nei confronti del Pdl'' che li ha convinti a ''estendere tale lealta', amicizia e fiducia al governo in carica e a tutti i suoi componenti''.

Ma, continuano i tre senatori del Pdl, ''all' indomani di esternazioni del ministro Riccardi a dir poco scomposte e sguaiate, ci sembra che il ricorso alla mozione individuale di sfiducia nei suoi confronti sia diventato gesto necessario ed urgente''.

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