"Italiani rapiti perchè fotografavano donne seminude"


NEW DELHI. Ripresi stamani i colloqui tra i mediatori del governo dell'Orissa e quelli dei maoisti per la liberazione di Paolo Bosusco, il secondo ostaggio italiano rimasto ancora in mano dei guerriglieri comunisti.

Dopo il rilascio di Claudio Colangelo, domenica, i naxaliti hanno ribadito che libereranno Bosusco solo se l'esecutivo accogliera' almeno due delle loro richieste, tra cui la liberazione di almeno 35 compagni in carcere, compresa la moglie del leader dei ribelli, Sabyasachi Panda.

Tra le altre richieste, il divieto delle visite turistiche nelle aree tribali: "Che siano stranieri o indiani, a nessuno dovrebbe dovrebbe esser concesso di visitare queste zone: gli indigeni non sono scimmie o scimpanze' allo zoo", ha spiegato in un'intervista concessa ad alcuni giornalisti locali, il leader del movimento guerrigliero. "Siamo contro la politica del governo che consente ai turisti di considerare gli indigeni come merci".

Sabyasachi Panda, leader del movimento gerrigliero, ha ricordato che ai due italiani sono stati dati "cibo, carte da gioco e scacchi", a testimonianza che "i maoisti non sono disumani, come pensa il governo"; ma ha ribadito che i suoi uomini non accettano l'idea della "globalizzazione" della cultura: "durante la permanenza nel nostro campo, gli italiani hanno detto che non si pentivano di aver scattato foto delle nostre donne seminude, ma questa non e' la nostra idea; gli ostaggi ci hanno detto durante la loro permanenza nella giungla che non avrebbero problemi se un indiano scattasse foto di donne italiane seminude in Italia. Ma noi non siamo d'accordo con questa idea degli italiani"