Banche del tempo, banche di valori

di Luigi Laguaragnella. Nella sala consiliare del Comune di Bari, ieri mattina, in un convegno di presentazione si è parlato del tempo come risorsa e ricchezza per la comunità.
Alla presenza dell’assessore al welfare Ludovico Abbaticchio è stato descritto il “Coordinamento della Banca del Tempo di Bari”, un particolare istituto di credito diffuso già su gran parte della nostra penisola attraverso cui i cittadini offrono la loro disponibilità e le loro capacità laddove si mostri la necessità creando uno scambio reciproco di valori e piccoli favori legati alla gestione della vita quotidiana. La Banca del Tempo, infatti, è un’azione sociale basata sull’associazionismo familiare che mira alla promozione e rivalutazione delle relazioni interpersonali con il vicino o il cittadino riscoprendo, così, il valore del tempo, appunto, come una dimensione per l’uomo. La Banca del Tempo raccoglie varie attività di quei cittadini che mettono a disposizione della collettività e favorire un reciproco e libero scambio di sapere e conoscenze: dalla compagnia agli anziani alla cura dei bambini, dalle pratiche d’ufficio ad azioni collettive che rendano i cittadini stessi protagonisti delle loro azioni. Elemento essenziale è il senso della condivisione. Ed è proprio quello che ha affermato l’assessore al Welfare sull’importanza delle Banche del Tempo come possibilità dei cittadini di essere partecipi alla vita comunitaria e riappropriarsi dei loro diritti. Ruolo centrale e di un’importante funzione pubblica svolge da sempre il Terzo settore che riesce a superare la dimensione dei conflitti tra persone e situazioni.
Alla presentazione del Coordinamento della Banca del Tempo di Bari hanno partecipato: Tiziana Corti, referente per il servizio delle politiche per il benessere sociale e le pari opportunità della Regione Puglia, la quale ricorda che l’amministrazione regionale crea e favorisce queste politiche di welfare e investe ancora sull’associazionismo familiare tra cui quello della Banca del Tempo. Anzi Tiziana Corti cita le attività come i gruppi di acquisto solidale (Gas) che rappresentano già una maniera in cui le famiglie collaborano per tamponare i costi legati alle spese alimentari. La Banca del Tempo, quindi, potrebbe rivelarsi fondamentale per permettere una più diretta presenza sul territorio e facilitare il lavoro di rete di queste forme di associazionismo che invece proprio attraverso la promozione cittadina riescono ad affermarsi. La Regione vorrebbe creare un portale delle Banche in cui grazie all’interattività sia incrementato un dialogo tra persone, gruppi, necessità. Per il Coordinamento delle Banche del Tempo è necessario contestualizzare l’area in cui opera ed ecco che le circoscrizioni possono collaborare attivamente e potrebbero garantire gli spazi che per la Banca del Tempo sono gli elementi utili in un’ottica della conservazione del valore del patrimonio relazionale e far incontrare i cittadini. Pietro Petruzzelli, consigliere alle pari opportunità del Comune di Bari ha descritto l’esempio dei cittadini di Melpignano nel Salento che creando cooperative di comunità, svolgendo un’azione comune sono riusciti a creare degli accordi per installare pannelli fotovoltaici. In tal modo non è stato un solo privato a contattare la ditta, ma l’intera cittadinanza in modo che a tutti venissero dati beni e servizi.
L’elemento da valutare per la Banca del Tempo di Bari è la concreta operatività in una città medio - grande. Il Coordinamento dovrebbe essere un tassello inserito in un grande mosaico. Anna Campioto della ripartizione solidarietà sociale area minori del Comune di Bari, ha dichiarato che la Banca del Tempo ridefinisce la solidarietà come mutuo soccorso e incentra tutta l’attività nel recupero dei valori etici, magari appartenenti ad altre generazioni. Anzi l’obiettivo delle Banche del Tempo è migliorare la qualità di vita e l’etica.
Un esempio positivo sono i micronidi condominiali oppure le mamme che si organizzano per accompagnare i figli a scuola. Prendendo parola alla presentazione Serafina Gelao presidente del Coordinamento delle Banche del Tempo di Bari che ha descritto l’incredibile lavoro di rete che hanno attivato quartieri e associazioni: a Bari è nata una forte collaborazione tre le associazioni “Giovanni Paolo II”, “Lavoriamo insieme onlus”, Progetto città, Gea. Molte istituzioni hanno voluto aderire alla Banca del Tempo come la scuola Salvemini e l’Università di Taranto. La signora Gelao insiste, infatti, sull’importanza degli spazi che permettono il funzionamento della Banca del Tempo. E’ fondamentale il confronto, l’incontro tra persone, di cui non basta quello moderno dei “social network”. E’ solo attraverso l’incontro che le idee e le proposte prendono forma.
L’ultimo intervento è di Marialuisa Petrucci presidente dell’associazione nazionale delle Banche del Tempo. Ha descritto velocemente la nascita delle Banche del Tempo in Emilia Romagna e di come negli anni novanta abbiano riscosso successo in tutto il nord Italia. Le Banche del Tempo nascono da radici profonde della tradizione contadina, dalle famiglie tradizionali e quello che i coordinamenti possono fare è mettere in rete questi valori che cambiano da un territorio all’altro. L’associazione delle Banche del Tempo punta a riunire le persone rendendole cittadini attivi. Oggi la sfida è più ardua perché le città nascono sul tempo veloce delle persone e quindi il ruolo dei “vicini di casa” e degli “amici intimi” è ridimensionato. E perciò, dice Marialuisa Petrucci, le Banche si basano sulla fiducia tra le persone che nella reciprocità dei gesti quotidiani permettono ad ogni persona un dare e avere paritario.
Le Banche del Tempo focalizzano tutto sul valore della condivisione (parola oggi abusata virtualmente) della relazione che non vuole sostituirsi ad altre forme di sostegno del welfare, ma collaborare. E mira, poi, a recuperare il tempo come valore e come strumento nelle mani delle persone con l’aiuto di piccoli servizi. Le Banche del Tempo, quindi dovrebbero avere la giusta visibilità: già nel quartiere Madonnella ne opera una dal 2008. Come afferma il mediatore dell’incontro Vitandrea Marzano sociologo del’Università di Bari, la Banca è una sfida per sfruttare il tempo in modo utile. Già oggi nella Banca operano figure sociali, che in realtà sono esempio di intergenerazionalità come immigrati e studenti Erasmus che dedicano il loro tempo per un servizio, soprattutto verso i minori.