A bordo campo con… Marco Sau (Juve Stabia): "Calcioscommesse? Chi coinvolto mai più su un campo di gioco"

Il bomber della Juve Stabia Marco Sau
di Nicola Ricchitelli. «Marco Sau è un campione, la serie B gli sta strettissima. E’ stato un onore vederlo giocare nello Stabia, ma adesso merita grandi palcoscenici»: queste le parole del presidente Franco Manniello in un'intervista rilasciata al quotidiano “La Repubblica” lo scorso 19 Aprile. Ci sono soprattutto le sue 21 reti nei 49 punti (53 senza la penalizzazione) fin qui messi dalla Juve Stabia nel campionato cadetto 2011/2012. C’è immancabilmente il futuro nelle parole di Marco Sau nell’intervista realizzata a margine della sfida con l’Albinoleffe: "Non ho mai nascosto di avere come sogno quello di poter calcare un giorno i campi di Serie A». È l’idolo indiscusso di tutta Castellammare di Stabia, tanto è vero che tra i supporters pare sia esplosa una vera e propria “Saumania”, naturale per un attaccante cui reti hanno contribuito in maniera pesante sul discorso salvezza (o play off?). A dirlo, infatti, sono i numeri, le 21 reti dell’attaccante sardo hanno portato in dote ben 22 punti dei 49 fin qui messi insieme. In sintesi, “No Sau? No salvezza”.

D: Ospite quest’oggi della rubrica “A Bordo Campo”, una delle rivelazioni della stagione 2011/2012 della Serie Bwin, stiamo parlando del centravanti della Juve Stabia Marco Sau. Marco, hai eguagliato il record di marcature della scorsa stagione a Foggia – ma in Lega Pro – quali gli obbiettivi da porsi e possibilmente raggiungere? 
R:« L’obiettivo principiale per adesso è quello di terminare nel miglior modo di possibile il campionato con la Juve Stabia, poi non ho mai nascosto di avere come sogno quello di poter calcare un giorno i campi di Serie A».

D: Marco, il tuo cartellino è in comproprietà con il Cagliari, ma sei ambito dalla Roma di Luis Enrique e dall’Atalanta. Dove vedi il tuo futuro?
R:« Fa sicuramente piacere essere accostato a squadre di questo spessore, ma come detto il mio cartellino appartiene al Cagliari, la Sardegna è la mia terra e sicuramente mi farebbe piacere giocare per la squadra del Presidente Cellino».

D: Una tua riflessione sullo scandalo del “Calcioscomesse”.
R:« Ritengo sia una cosa assurda, chiunque sia implicato in questa faccenda deve pagare il più duramente possibile; penso che le persone coinvolte non debbano avere più la possibilità di tornare a far parte del mondo del calcio».
D: Marco, quale il tuo giocatore di riferimento? Quale il giocatore a cui pensi di assomigliare? R:« Nonostante io segua molto il calcio non ho nessun giocatore come particolare riferimento; penso solo ad allenarmi duramente per riuscire a competere adeguatamente anche in una categoria difficile come la serie A».

D: Marco, capitolo Juve Stabia: dove può arrivare questa squadra? Il deficit dei punti di penalizzazione quanto ha influito sulla stagione della squadra campana? 
R:« La penalizzazione ci tarpa sicuramente le ali in vista di un’eventuale corsa ai Play-Off, ma nel calcio mai dire mai, quindi sta a noi vincere il maggior numero di partite possibili, per poi tirare le somme a fine campionato».

D: Come stai vivendo questa esperienza con la maglia della Juve Stabia? Cosa si prova dopo un goal nel vedere la curva campana che impazzisce di gioia per te? 
R:« A Castellammare di Stabia mi trovo benissimo, qui si vive il calcio in modo incredibile e la piazza sa farti sentire sempre importante. L’emozione che provo dopo ogni gol poi è indescrivibile, sentir scandire il mio nome da tutto lo stadio non ha davvero prezzo».

D: In qualche modo la tua consacrazione è avvenuta con Zeman – assieme ad un altro talento del calcio italiano Insigne – cosa ci puoi raccontare dell’allenatore boemo? 
R:« Zeman è un grandissimo allenatore, è stato molto importante per la mia crescita così come per quella di tanti altri calciatori. E’ sempre attento ai minimi dettagli in allenamento così come in partita, ho imparato davvero tanto sotto la sua guida».

D: Marco, se non fossi stato un calciatore saresti stato? Come vedi il tuo futuro? 
R:«Sinceramente non ci ho mai pensato, ho sempre avuto come obiettivo nella vita quello di essere un calciatore e fortunatamente, e grazie al duro lavoro, sono riuscito nel mio intento».