I marò abbracciano i familiari in carcere
BARI. Un saluto atteso ormai da un mese. I familiari dei marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone hanno abbracciato oggi nel carcere indiano di Trivandrum i loro cari, detenuti da un paio di mesi con l'accusa di aver ucciso due pescatori.
I militari - hanno a loro raccontato dopo la visita - avvertono che "tutta l'Italia è con noi" e che c'e' "una coesione generale attorno al nostro problema".
"AIUTATEMI A MANTENERE I NOSTRI FIGLI" - 'Aiutatemi a mantenere i nostri figli': è l'appello che Rosalba Ancona, moglie del marò tarantino Massimiliano Latorre (in carcere in India, insieme al marò barese Salvatore Girone, per la vicenda dei pescatori uccisi scambiati per pirati), ha rivolto con una nota diffusa da un famigliare di fiducia. La coppia ha tre figli di 12 anni, 10 anni e di 22 mesi. "Mi appello alla famiglia di mio marito - scrive la donna - affinché le risorse materiali necessarie non a me, ma ai bambini che sono la priorità unica di tutto ciò, siano disponibili per la conduzione normale dell'esistenza''.
I militari - hanno a loro raccontato dopo la visita - avvertono che "tutta l'Italia è con noi" e che c'e' "una coesione generale attorno al nostro problema".
"AIUTATEMI A MANTENERE I NOSTRI FIGLI" - 'Aiutatemi a mantenere i nostri figli': è l'appello che Rosalba Ancona, moglie del marò tarantino Massimiliano Latorre (in carcere in India, insieme al marò barese Salvatore Girone, per la vicenda dei pescatori uccisi scambiati per pirati), ha rivolto con una nota diffusa da un famigliare di fiducia. La coppia ha tre figli di 12 anni, 10 anni e di 22 mesi. "Mi appello alla famiglia di mio marito - scrive la donna - affinché le risorse materiali necessarie non a me, ma ai bambini che sono la priorità unica di tutto ciò, siano disponibili per la conduzione normale dell'esistenza''.
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