“L’aumento dell’imposta provinciale sull’Rc auto è inconcepibile"

BARI. “La pressione fiscale è già oltremodo oppressiva, con Imu e Irpef che provvedono a svuotare ulteriormente le tasche, già fin troppo vuote, dei cittadini italiani e pugliesi. L’aumento dell’imposta provinciale Rc auto è quindi davvero fuori luogo, la goccia che rischia di far traboccare il vaso di tante famiglie che a stento riescono a sbarcare il lunario con un reddito ai limiti della povertà”.
Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, è estremamente critico nei confronti dell’ennesimo incremento dell’imposta provinciale sull’Rc Auto. Un aumento medio pro-capite, su tutto il territorio nazionale, di 11 euro rispetto al 2013 (da 102 a 113 euro) e di 19 euro rispetto al valore registrato nel 2010. In Puglia Bari è maglia nera, con un aumento del 3,5%, valore peraltro più elevato tra quelli registrati su scala nazionale. Segue la provincia di Lecce, che dal 2011 ha lasciato invariata l’imposta, ma che nel biennio 2010-2012 ha comunque stabilito un incremento del 3,5%. Nessun aumento, invece, a Taranto, Foggia e Brindisi.
“L’imposta sull’Rc auto – spiega Pugliese – rappresenta, con oltre 1,8 miliardi, il 40% del totale degli introiti da tasse e tributi delle Province italiane. Pertanto, non è difficile comprendere la ratio delle crescite esponenziali degli ultimi anni, così come è facilmente spiegabile la necessità, da anni sostenuta dalla UIL, di un taglio cospicuo al sistema delle Province, al giorno d’oggi più un peso che una risorsa per il sistema burocratico nazionale. Ma tant’è: le famiglie non possono continuare a pagare in esclusiva il conto della crisi. L’auto, ormai, è un bene di primaria importanza per cittadini e lavoratori: non è concepibile che sia gravata da questo ulteriore balzello, che va ad aggiungersi alle accise sulle benzine, che stanno contribuendo a mandare alle stelle il prezzo dei carburanti, ed ai premi assolutamente fuori mercato applicati, specie al Meridione, dalle compagnie assicurative”.

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