Lavoro: si cerca una mediazione sull'articolo 18

BARI. Il Cdm convocato dal premier Monti, tornato ieri dal suo viaggio in Asia, alle 9,30 a Palazzo Chigi per l'esame di alcune leggi regionali. Sarà probabilmente l'occasione per un ulteriore confronto sul testo del disegno di legge che il ministro Fornero ha messo a punto sulla riforma del lavoro. Secondo le indiscrezioni, il testo definitivo non presenterebbe modifiche di rilievo rispetto a quello che e' stato illustrato alle parti sociali e che e' stato discusso nel Consiglio dei ministri dello scorso 23 marzo. Resta quindi sull'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, in particolare sul possibile reintegro per i licenziati in base a motivi economici, ipotesi su cui insiste pure il Pd chiedendo una mediazione positiva ai partiti che sostengono l'esecutivo quando il ddl verra' esaminato in Parlamento. Il testo definitivo del ddl dovrebbe essere presentato alle Camere prima di Pasqua, dopo un'altra riunione del Consiglio dei ministri fissata per giovedi'. Sulla riforma del lavoro si è espresso il presidente Giorgio Napolitano nel corso della conferenza stampa che ha tenuto ieri ad Amman, dove si trovava in visita ufficiale: ''Il ddl sulla riforma del mercato del lavoro sara' presentato a breve''. Il capo dello Stato ha annunciato che questa sera, di ritorno dalla Giordania, si occupera' di verificare qual e' la situazione del ddl e ''se e' pronto per sottoporlo alla mia firma, che e' soltanto di autorizzazione alla presentazione del disegno di legge in Parlamento''. Napolitano ha quindi concluso annotando che se si ritiene di dover intervenire sulla struttura delle relazioni industriali e della contrattazione lo si fa nella convinzione che cio' possa agevolare gli investimenti in Italia. Non c'e' chiusura intanto da parte di Pdl e Terzo polo all'appello lanciato da Pier Luigi Bersani affinche' il ddl del governo sulla riforma del lavoro venga modificato nel corso del suo iter parlamentare, in particolare sull'articolo 18 di cui il segretario del Pd auspica una riformulazione che lo avvicini a quanto prevede il modello tedesco in caso di licenziamenti: ''Io vedo la possibilita' di un punto di caduta condiviso in Parlamento e lo scenario di un incaponimento del governo non lo prendo nemmeno in considerazione''. Il segretario del Pd, dal canto suo, sostiene che quella del lavoro e' una buona riforma se si corregge qualche aspetto come quello del possibile reintegro dei licenziati per motivi economici. Bersani si e' detto anche disponibile ad accogliere alcune richieste del Pdl sulla flessibilita' in entrata, ''soprattutto se si tratta di alleggerire un certo carico burocratico''.