"A Lecce un monumento alla leva per onorare soldati di pace"

LECCE. “Lecce vanta una tradizione militare importante e prestigiosa, rappresentando anche l’unica sede, in Italia, della Scuola di Cavalleria per la formazione e la specializzazione degli Ufficiali, Sottufficiali e Volontari dell'Arma di Cavalleria dell’Esercito Italiano. Sarebbe opportuno, dunque, che la città onorasse questa tradizione con un momento al servizio di leva da dedicare al caporale salentino, Antonio Palumbo, unico militare di leva rimasto ucciso durante il servizio”.
È quanto dichiara il consigliere della Regione Puglia e presidente di “Moderati e Popolari”, Antonio Buccoliero. “Nonostante oggi il servizio d leva sia stato sospeso da un’apposita legge del 2006 – prosegue Buccoliero – resta in piedi il lavoro di tanti militari di ieri e volontari di oggi, che concorrono a mantenere la pace e la sicurezza tanto in Patria quanto in paesi lontani.
Un esempio su tutti è quello del caporale Palumbo, originario di Tuglie, morto nel settembre dell’82, a soli 22 anni, dopo essere stato attaccato da un commando armato delle BR, a Salerno, mentre scortava un convoglio. Il caporale Palumbo è l’unico militare di leva ucciso durante il servizio di leva; sarebbe opportuno, dunque, che una città come Lecce onorasse la sua memoria e quella di tanti altri giovani militari con un apposito monumento, da collocare accanto a quello dei caduti, provvedendo, nel contempo, alla riqualificazione complessiva della piazza e della Casa del Mutilato, che andrebbe aperta al pubblico. Sarebbe importante, infatti, valorizzare un monumento, che ci ricorda ogni istante i tanti giovani che hanno dato la vita per il nostro Paese. Vedere costantemente chiusa una struttura, che potrebbe essere aperta e resa fruibile, fa male al cuore.
Credo che le occasioni per valorizzarla al meglio non manchino, coinvolgendo, ad esempio, in maniera più diretta le associazioni combattentistiche e d’arma e trasformando una struttura costantemente sbarrata, divenuta una latrina a cielo aperto, in un museo diffuso, in grado di mostrare, soprattutto alle nuove generazione – ha concluso Buccoliero – la grandezza di un Paese, la cui storia continua a illuminare il suo futuro”.

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