Lega: Bossi, i soldi erano della Lega
MILANO. Una "casa-ufficio intestata alla Lega e non al signor Calderoli Roberto". L'ex ministro leghista disinnesca la potenziale nuova 'bomba' interna alla Lega e in un'intervista al 'Corriere della Sera' ribadisce: "Era una casa utilizzata da un anno e mezzo come ufficio per il lavoro per il partito. Serviva un luogo riservato dove trattare, anche con l'opposizione. E poi il mio ministero era senza portafoglio, non avevo l'alloggio come altri". Calderoli insiste: "Sono stato ministro con piu' deleghe, altri parlamentari potevano stare a Roma solo due giorni. Come coordinatore non ho mai percepito indennita'. Io alla Lega ho dato nel tempo 700mila euro. Ma mi pare assurdo fare questi conti...". Contrattacca alle accuse anche Umberto Bossi. " "Non c'e' reato, i soldi erano della Lega, potevamo anche buttarli dalla finestra" . Il senatur, ieri sera ad Alessandria, ha pero' ammesso che "Il momento non e' dei migliori. A momenti c'e' da vergognarsi".
Poi ha riconosciuto che " La partita e' difficile" pero' "non e' finita. Di certo - ha detto ancora - il nord non verra' sconfitto dal potere romano con l'aiuto della mafia calabrese". Alla domanda se sapesse del dossier su Maroni Bossi ha risposto "no". E ha aggiunto: "Se lo chiedevano a me facevano prima perche' io sapevo che Maroni ha la barca. Sapevo anche dove l'aveva, l'aveva sistemata in Sicilia".
Poi ha riconosciuto che " La partita e' difficile" pero' "non e' finita. Di certo - ha detto ancora - il nord non verra' sconfitto dal potere romano con l'aiuto della mafia calabrese". Alla domanda se sapesse del dossier su Maroni Bossi ha risposto "no". E ha aggiunto: "Se lo chiedevano a me facevano prima perche' io sapevo che Maroni ha la barca. Sapevo anche dove l'aveva, l'aveva sistemata in Sicilia".
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