Marò: altri 14 giorni di carcere

ROMA. La nave Enrica Lexie potrebbe lasciare presto l'India. Secondo quanto riferisce AsiaNews, l'Alta corte del Kerala ha reso noto oggi che non si opporra' al rilascio della petroliera italiana, coinvolta nell'incidente del 15 febbraio scorso in cui hanno perso la vita due pescatori indiani. Come unica condizione posta dalla corte, l'armatore dovra' impegnarsi - dietro il pagamento di una cautela bancaria - a presentarsi nell'eventuale processo ai due maro'.

''Non vi sono ragioni - ha dichiarato un ufficiale di polizia - per trattenere ancora la nave. Lo Special Investigation Team ha gia' raccolto le prove necessarie per sostenere l'impianto accusatorio contro i fucilieri del Battaglione San Marco''.

Nella vicenda che vede i maro' italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone accusati per la morte dei pescatori indiani Jelestein e Ajesh Binki, il 25 aprile scorso le famiglie delle vittime si sono ritirate dalle cause civili contro i due militari, in cambio del pagamento di 10 milioni di rupie (circa 145 mila euro) da parte dell'Italia. Padre Stephen Kulakkayathil, parroco di Quilon, spiega ad AsiaNews che ''le famiglie sono felici dell'accordo raggiunto'', perche' i soldi permetteranno loro di andare avanti. 

Tuttavia, prosegue il sacerdote, ''anche se le famiglie pensano che i maro' dovrebbero essere rilasciati, molti altri nella comunita' sono arrabbiati''. Secondo la gente infatti, ''ora che sono stati pagati dei soldi ci si dimentichera' della giustizia''.

Si rischia un nuovo stallo nella vicenda dei maro' italiani arrestati in India per la morte di due pescatori scambiati per pirati. La Corte Suprema di New Delhi ha contestato l'accordo raggiunto martedi' scorso tra il governo italiano e le famiglie dei due pescatori uccisi. Lo riferisce la rete tv indiana Ndtv. I giudici hanno in particolare obiettato alla decisione dei familiari di ritirare le accuse contro i due maro' dopo aver ottenuto dall'Italia un risarcimento di 10 milioni di rupie (circa 150.000 euro). I giudici hanno anche bloccato il versamento della somma. L'accordo - definito da Roma, "un atto di generosita' al di fuori del contesto giuridico" - era stato firmato dai parenti di Gelastine e Ajesgi Binki.


IN CARCERE PER ALTRI 14 GIORNI - Intanto il tribunale di Kollam, in Kerala, ha disposto il rinvio di altri 14 giorni di carcerazione preventiva per i marò pugliesi Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. I due militari si sono presentati davanti al giudice istruttore con diverse ore di ritardo per una manifestazione di protesta che ha bloccato le vie di accesso al tribunale. La prossima udienza e' stata convocata per l'11 maggio. Il rinvio dei termini di carcerazione era previsto in quanto la polizia non ha ancora concluso le indagini e quindi non è ancora in grado di formalizzare le accuse a carico di Latorre e Girone.

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