Protezione civile: benzina più cara in caso di calamità
ROMA. Benzina piu' cara in caso di calamita', e conseguente dichiarazione dello stato di emergenza, nel momento in cui per fronteggiare il fabbisogno finanziario si utilizzeranno le risorse non solo del fondo nazionale di protezione civile ma anche il fondo spese impreviste.
Quest'ultimo andra' "immediatamente e obbligatoriamente reintegrato con risorse ordinarie e/o con le maggiori entrate derivanti dall'aumento dell'accisa sui carburanti". Aumento dell'accisa stabilita dal Consiglio dei ministri "in misura non superiore a cinque centesimi per litro". Lo prevede la riforma della Protezione civile approvata in via preliminare dal Consiglio dei ministri, indicando inoltre che, al momento della dichiarazione dello stato di emergenza, le Regioni avranno "facolta' di elevare l'imposta regionale sulla benzina di loro competenza sino al massimo di cinque centesimi per litro".
Una riforma che "riorganizza - dice una nota di Palazzo Chigi - la struttura operativa e accelera i tempi d'azione del Servizio nazionale per la protezione civile. L'obiettivo - gia' emerso in occasione della riunione operativa sull'emergenza neve tenutasi a Palazzo Chigi il 6 febbraio scorso - e' di rafforzare l'efficacia nel monitoraggio il controllo e nella gestione delle emergenze". La riforma "verra' finalizzata dal Consiglio dei Ministri dopo l'esame da parte della Conferenza Unificata che si terra' il 19 aprile". Rispetto al regime attuale, l'innovazione sta anche nel fatto si prevede che il presidente del Consiglio, ai fini di protezione civile, possa esercitare in proprio le funzioni di promozione e coordinamento delle attivita' delle amministrazioni statali e locali e di ogni altra istituzione pubblica e privata sul territorio, ovvero che egli possa delegare tali funzioni al solo ministro dell'Interno.
Quest'ultimo andra' "immediatamente e obbligatoriamente reintegrato con risorse ordinarie e/o con le maggiori entrate derivanti dall'aumento dell'accisa sui carburanti". Aumento dell'accisa stabilita dal Consiglio dei ministri "in misura non superiore a cinque centesimi per litro". Lo prevede la riforma della Protezione civile approvata in via preliminare dal Consiglio dei ministri, indicando inoltre che, al momento della dichiarazione dello stato di emergenza, le Regioni avranno "facolta' di elevare l'imposta regionale sulla benzina di loro competenza sino al massimo di cinque centesimi per litro".
Una riforma che "riorganizza - dice una nota di Palazzo Chigi - la struttura operativa e accelera i tempi d'azione del Servizio nazionale per la protezione civile. L'obiettivo - gia' emerso in occasione della riunione operativa sull'emergenza neve tenutasi a Palazzo Chigi il 6 febbraio scorso - e' di rafforzare l'efficacia nel monitoraggio il controllo e nella gestione delle emergenze". La riforma "verra' finalizzata dal Consiglio dei Ministri dopo l'esame da parte della Conferenza Unificata che si terra' il 19 aprile". Rispetto al regime attuale, l'innovazione sta anche nel fatto si prevede che il presidente del Consiglio, ai fini di protezione civile, possa esercitare in proprio le funzioni di promozione e coordinamento delle attivita' delle amministrazioni statali e locali e di ogni altra istituzione pubblica e privata sul territorio, ovvero che egli possa delegare tali funzioni al solo ministro dell'Interno.
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