"Qualcuno ha approfittato della buona fede di Bossi"

MILANO. ''C'e' la sensazione che qualcuno abbia approfittato della buona fede di Umberto Bossi per interessi personali''. E' il pensiero dell'ex ministro dell'Interno, Roberto Maroni, sugli sviluppi delle inchieste avviate da diverse procure italiane su presunte irregolarita' compiute dal Carroccio nel rimborso dei finanziamenti elettorali. Maroni, che questa mattina si e' presentato spontaneamente dai magistrati milanesi titolari dell'inchiesta, ha precisato che per il momento ''il versante giudiziario ci interessa poco''. Le ipotesi di reato al vaglio degli inquirenti rappresentano ''una violazione del nostro codice etico che per noi e' molto importante. Noi - ha insistito l'ex ministro dell'Interno - siamo diversi dagli altri partiti. I militanti fanno fatica a tenere aperte le sezioni, e non sopportano sapere che i soldi del partito sono andati in Tanzania anziche' alla sezione di Malnate'', proprio per questo, ha tenuto a sottolineare Maroni, la base ha reagito impugnando le scope alla festa dell'orgoglio padano di ieri sera: ''Abbiamo intenzione di fare pulizia senza guardare in faccia a nessuno''. Nessun commento, invece, sulle rivelazioni, emerse da intercettazioni e verbali all'esame della procura, su Rosi Mauro e sui finanziamenti al sindacato padano: ''Sul Sinpa - si e' limitato a dire Maroni - preferirei non parlare in questo momento''.