Taranto: ferisce genero con pistolettata alla testa

TARANTO. Una lite che poteva finire in tragedia a Taranto: una bega con il suocero e' alla base del ferimento a colpi d' arma da fuoco, avvenuto ieri sera in via Bruno Buozzi nel capoluogo, di un uomo di 31 anni, che sanguinante dalla fronte, si e' presentato verso le 20 alla Caserma della zona nord del capoluogo jonico. Per fortuna la ferita non e' grave. L'uomo e' stato trasportato all'ospedale 'Santissima Annunziata' da personale del 118.

I militari hanno appreso dalla vittima che il ferimento, provocato da colpi di pistola calibro 6,35, si era verificato poco prima nel quartiere e che il responsabile era il suocero, 53enne manovale. Mentre il ferito e' stato trasportato all'ospedale dove lo hanno giudicato guaribile in 20 giorni, i militari della Stazione, unitamente a quelli della Compagnia e del Nucleo Investigativo, hanno trovato lungo via Buozzi alcuni bossoli calibro 6.35 e un orologio da polso che non apparteneva alla vittima. Nel frattempo e' stato ricercato il presunto feritore ma i carabinieri non sono riusciti a rintracciarlo dove risiede.

Poche ore dopo e' stato individuato nei pressi dell'abitazione della suocera nello stesso quartiere. L'uomo alle prime domande degli inquirenti inizialmente ha confermato il diverbio, ammettendo che era poi degenerato in una violenta collutazione ma si e' detto assolutamente estraneo all'utilizzo di armi da fuoco.

I riscontri incrociati con gli esiti del sopralluogo e delle prime testimonianze, hanno consentito di contestare al suocero che proprio nel luogo di rinvenimento dei bossoli era stato trovato il suo orologio da polso. Quindi, assistito dal suo difensore di fiducia, ha ammesso le sue responsabilita', confessando davanti al pm di essere stato lui ad esplodere i colpi di arma da fuoco all'indirizzo del genero, separatosi dalla figlia da qualche mese, al termine della lite che, a suo dire, si era innescata per l'ennesima volta con l'uomo.

 Esasperato dai continui litigi il 53enne si era procurato una pistola detenuta illegalmente, e che avrebbe utilizzato contro il genero al solo scopo di intimidirlo e per farlo desistere. Ora deve rispondere di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco e ricettazione della stessa.