Zullo: Vendola, sei certo di aver lavorato per il bene pubblico?
BARI. "Essere tranquilli con la propria coscienza è un fatto intimo e aiuta a tenere su il tono dell'umore; se Vendola si dice sereno lo accetto e sono contento per lui e per l'Istituzione.
La coscienza è un patrimonio privato al quale può accedere solo chi ne ha la disponibilità". Così il consigliere Ignazio Zullo (Pdl).
"Per quanto mi riguarda, - prosegue Zullo - accedo alla Costituzione e, quindi, per me vale in ogni caso la presunzione di innocenza e valeva anche quando Vendola licenziava i propri fidati collaboratori, alcuni dei quali neanche indagati. Mi perdoni Vendola ma non posso accettare l'immagine che vorrebbe dare di sé come tutore del bene pubblico e della salute pubblica perché il buon Vendola in questi anni di Presidenza ha tutelato esclusivamente la propria carriera politica e le ambizioni sfrenate di essere il candidato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri tradendo il mandato elettorale. Il bene pubblico si tutela solo quando chi è chiamato a svolgere un compito lo svolge con responsabilità e senso del dovere. Chi- eletto dal popolo per governare la Puglia e per realizzare il programma elettorale presentato agli elettori- si immette all'indomani delle elezioni in campagna elettorale per contendere in fantasiose primarie del centrosinistra il ruolo di candidato leader nella sfida a Berlusconi non può affermare di aver operato per il bene pubblico. Ha operato per sé stesso, per le proprie ambizioni e per le proprie pulsioni narcisistiche. Le favole e le poesie hanno incantato e sono servite ad assicurarsi il potere ma non sono queste le esperienze da trasferire ai nostri figli. Sarebbe utile che nelle scuole si adotti come libro di testo il saggio di Onofrio Romano sulle Fabbriche di Niki: le nuove generazioni capirebbero cosa significa operare per il bene pubblico e cosa significa operare per sé stessi", conclude Zullo.
"Per quanto mi riguarda, - prosegue Zullo - accedo alla Costituzione e, quindi, per me vale in ogni caso la presunzione di innocenza e valeva anche quando Vendola licenziava i propri fidati collaboratori, alcuni dei quali neanche indagati. Mi perdoni Vendola ma non posso accettare l'immagine che vorrebbe dare di sé come tutore del bene pubblico e della salute pubblica perché il buon Vendola in questi anni di Presidenza ha tutelato esclusivamente la propria carriera politica e le ambizioni sfrenate di essere il candidato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri tradendo il mandato elettorale. Il bene pubblico si tutela solo quando chi è chiamato a svolgere un compito lo svolge con responsabilità e senso del dovere. Chi- eletto dal popolo per governare la Puglia e per realizzare il programma elettorale presentato agli elettori- si immette all'indomani delle elezioni in campagna elettorale per contendere in fantasiose primarie del centrosinistra il ruolo di candidato leader nella sfida a Berlusconi non può affermare di aver operato per il bene pubblico. Ha operato per sé stesso, per le proprie ambizioni e per le proprie pulsioni narcisistiche. Le favole e le poesie hanno incantato e sono servite ad assicurarsi il potere ma non sono queste le esperienze da trasferire ai nostri figli. Sarebbe utile che nelle scuole si adotti come libro di testo il saggio di Onofrio Romano sulle Fabbriche di Niki: le nuove generazioni capirebbero cosa significa operare per il bene pubblico e cosa significa operare per sé stessi", conclude Zullo.
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