Arrestati a Lecce due falsi ispettori della Asl

LECCE. Spacciandosi per ispettori della Asl avrebbero minacciato sanzioni per 20.000 euro ad una cooperativa leccese ma avrebbero anche ipotizzato che era possibile scalare dall'importo del verbale i mobili che l'azienda avrebbe consegnato al loro domicilio: con l'accusa di truffa e falsa attestazione e dichiarazione a pubblico ufficiale, la polizia ha arrestato a Lecce una 50enne di Settimo Torinese, sedicente medico chirurgo di Torino ed ispettore sanitario, ed un 49enne di Novoli, indicato dalla donna come suo collaboratore.
 Sul vetro anteriore della Fiat Panda bianca, di proprieta' dell'uomo, era esposto un tagliando plastificato con la scritta 'Ispettore Servizio Sanitario Nazionale- medico in visita'. Gli impiegati hanno raccontato agli agenti che la coppia si era presentata alla rivendita per la prima volta il pomeriggio del 2 maggio. Mentre la donna si era limitata ad osservare l'interno del capannone, il suo autista aveva chiesto informazioni sui prezzi dei mobili. Successivamente la donna, qualificandosi quale "dottoressa dell'Asl", aveva mostrato velocemente un tesserino che aveva subito riposto in borsa. Con fare disinvolto, la signora aveva effettuato, a suo dire, il controllo delle norme di sicurezza rilevando appunto alcune presunte infrazioni.
 La sedicente dottoressa aveva, infine, suggerito di mettere a posto le irregolarita' segnalate rinviando la contestazione delle stesse ad un controllo successivo ed aveva imposto la chiusura del capannone. Effettivamente, cosi' come richiesto, gli impiegati avevano chiuso l'esercizio, finche' venerdi' pomeriggio si erano presentati nuovamente.
Alla presunta dottoressa gli impiegati avevano rappresentato che si stava intervenendo sulle prescrizioni imposte in relazione alle lievi mancanze ma, mentre gli addetti illustravano quanto fatto per rimediare, la signora, camminando per il centro del capannone, aveva chiesto un divano letto del valore di 50 euro e una specchiera del valore di 100 e la stessa aveva assicurato che avrebbe provveduto a scalare la somma sul verbale eventuale, aggiungendo che sarebbero ritornati nella giornata di domani e sollecitando gli adempimenti richiesti, altrimenti avrebbe stilato un verbale di 20.000 euro e ci sarebbe stato un altro controllo da parte di suoi colleghi. E comunque aveva chiesto di racimolare una qualunque cifra di denaro da consegnargli nella giornata successiva. Infine aveva comunicato l'indirizzo cui far pervenire le suppellettili richieste, ovvero, via Sant'Antonio a Novoli.
Effettivamente i mobili erano stati consegnati alla donna, cosi' come richiesto. Ieri mattina verso le 11,30 si sono ripresentati per la terza volta sempre a bordo della Fiat Panda e, la sedicente dottoressa, dopo aver estratto dalla borsa un registro di colore verde, ha iniziato a compilare un fantomatico verbale. A quel punto, gli impiegati, sospettando che si trattasse di una truffa, hanno chiesto l'intervento della Polizia. Su disposizione del pm Giovanni Gagliotta, i due sono stati arrestati per truffa aggravata consumata e falsa attestazione o dichiarazione a pubblico ufficiale. Inoltre, la Fiat Panda e' stata sequestrata perche' priva di copertura assicurativa.

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