Crisi: marcia vedove, imprenditori disperati

ROMA. Gli imprenditori che si suicidano stretti dalla morsa della crisi e dai debiti "non sono esaltati, ne' pazzi, ne' depressi. Prendono atto della situazione e decidono di farla finita, sono disperati": sono le parole di Tiziana Marrone, vedova dell'imprenditore che si e' dato fuoco davanti all'Agenzia delle Entrate di Bologna. Marrone e' una delle promotrici della prima marcia nazionale delle bandiere bianche in ricordo delle vittime della crisi economica. "E' ora di fare qualcosa - ha scandito la vedova - per questi imprenditori. Le piccole e medie imprese sono la spina dorsale di questo Paese".

La moglie del piccolo artigiano di Ozano, deceduto dopo 9 giorni di agonia a causa delle ustioni riportate, ha lanciato alcune proposte per ricordare gli imprenditori suicidi. Proposte che riassume l'amica Elisabetta Bianchi, l'organizzatrice della manifestazione. "Scriveremo un libro - ha detto Bianchi - il cui ricavato verra' devoluto alle vedove e chiederemo alle diverse amministrazioni locali, la nascita di targhe in ricordo delle vittime del fisco".

Secondo Bianchi "e' un dovere pagare le tasse ma non c'e' un rapporto umano tra contribuenti e fisco". Infine un appello al governo: "chiediamo di cambiare le leggi e di mettersi una mano sulla coscienza", ha concluso l'organizzatrice dell'evento.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto