Pasculli: Tar riconosce legittimità decreto revoca delega assessorile


BARI. Il TAR Puglia ha rigettato il ricorso presentato da Emanuele Pasculli avverso il decreto di revoca della carica assessorile emesso dal Sindaco di Bari Michele Emiliano. I giudici amministrativi hanno riconosciuto pienamente, oltre che la legittimità del provvedimento di revoca, la correttezza sotto il profilo giuridico del comportamento tenuto dal Sindaco Emiliano in questa vicenda.

Per prima cosa il Tar ha dato atto che il Sindaco “adempiendo al dovere di denuncia dei fatti penalmente rilevanti che incombe su tutti i pubblici ufficiali, ha segnalato una notizia di reato all’Autorità giudiziaria e poi, nell’esercizio dei propri poteri discrezionali (riconosciuti dalla legislazione sugli enti locali), proprio dalla notizia di reato ha tratto elementi di fatto che giustificano la rimozione dalla carica di altro amministratore. Neppure vi è, in tale fattispecie, un interesse personale del Sindaco, che ha doverosamente denunciato il fatto costituente reato nell’esercizio delle sue funzioni”.

Nella sentenza è inoltre ribadito che: “La notizia dell’apertura di un procedimento penale nei confronti di un membro della Giunta comunale, avuto riguardo all’ambito oggettivo di interesse delle sue specifiche deleghe ed all’effetto negativo che può scaturire in danno dell’Amministrazione per la sola notizia delle indagini preliminari, costituisce motivo sufficiente per la revoca dell’incarico. Nella fattispecie, il decreto sindacale contiene una motivazione affatto congrua, sebbene sintetica, nella quale non è dato ravvisare quegli aspetti di manifesta abnormità o irragionevolezza che soli giustificherebbero l’annullamento giurisdizionale dell’atto”.

“Allo stesso modo – si legge in un altro passo della sentenza - non è dato ravvisare contraddittorietà nel contegno del Sindaco, che ha legittimamente deciso di non decretare la revoca dell’incarico immediatamente dopo la presentazione della denuncia penale, ma lo ha fatto soltanto quando la notizia dell’apertura di un procedimento penale nei confronti del ricorrente è divenuta di pubblico dominio, a causa della rivelazione fattane dalla stampa locale. Ed anzi, nella motivazione dell’atto di revoca si indica coerentemente, quale motivo della rimozione dell’Assessore Pasculli dalla carica, il danno all’immagine dell’Amministrazione comunale conseguente alla diffusione pubblica della notizia, che può rappresentare di per sé un autonomo disvalore, idoneo a giustificare la decisione della revoca”.