C'è la svolta a Brindisi: il benzinaio confessa, mia la bomba

di Redazione. Avrebbe confessato il presunto responsabile dell'attentato alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi, avvenuto il 19 maggio scorso, nel quale mori' la studentessa Melissa Bassi ed altre ragazze rimasero ferite.



L'uomo, un benzinaio 68enne di un paese della provincia di Lecce, Copertino, avrebbe un ruolo nella strage alla scuola Morvillo-Falcone di Brindisi. Secondo quanto si apprende l'uomo avrebbe agito per vend
etta privata, anche se al momento non c'è una conferma ufficiale. I motivi che avrebbero spinto l'uomo ad agire, sempre secondo quanto si apprende, potrebbero essere legati al preside Angelo Rampino, quando insegnava a Trepuzzi, un altro paese del leccese. "Non ho titolari di pompe di benzina come nemici" ha detto lui.


Intanto Veronica Capodieci, la studentessa sedicenne rimasta gravem
ente ferita e dal 24 maggio scorso ricoverata al Centro ustioni di Pisa, è stata sottoposta ieri al terzo intervento chirurgico, anche questo

superato bene. E quanto si apprende dal bollettino medico emesso dall'Azienda ospedaliero universitaria pisana. Con l'operazione di oggi, prosegue il bollettino medico, "si spera di ottenere la guarigione della maggior parte delle ferite e a breve, se le condizioni generali lo consentiranno, si avvierà per lei la fase riabilitativa, in attesa di un ultimo trattamento chirurgico di rifinitura".

Il procuratore della Dda di Lecce Cataldo Motta frena: "Quando ci saranno novità, le saprete. Per il momento non ce ne sono", dice riguardo alle voci di una svolta imminente. Quello che e' certo e' che l'attentato di Brindisi non è opera né della mafia né degli anarcoinsurrezionalisti, fa sapere il capo della Polizia, Antonio Manganelli, rivelando che il giorno della tragedia "i detenuti della Sacra Corona Unita hanno fatto un telegramma di solidarietà alla famiglia di Melissa: un segnale specifico per dire noi non ci entriamo". E anche per quanto riguarda la Fai "faccio fatica a immaginare" che sia opera loro un attentato così vigliacco". "Arriveremo a chi è stato", garantisce il capo della Polizia.

"Ho sentito molte sciocchezze", ha proseguito il capo della Polizia nel corso del suo intervento alla Scuola di Polizia interforze, sull'attentato di Brindisi ricordando che la mafia "non è oggi in condizione di porsi in contrasto con lo Stato" né tanto meno si può parlare di Br risorte.

"Ci troviamo a fare i conti con un'indagine che deve dare risposte - ha aggiunto - e quando sapremo chi è stato sapremo anche la matrice. E a chi è stato ci arriveremo". "Noi lavoreremo ancora di più per scoprire i fatti - conclude - e fermare gli autori".

SOSPETTATO BENZINAIO - Sarebbe un benzinaio 68enne di Copertino, nel Leccese, l'uomo sospettato di avere un ruolo nella strage alla scuola Morvillo-Falcone di Brindisi. Secondo quanto si apprende l'uomo avrebbe agito per vendetta privata, anche se al momento non c'è una conferma ufficiale.
I motivi che avrebbero spinto l'uomo ad agire, sempre secondo quanto si apprende, potrebbero essere legati al preside Angelo Rampino, quando insegnava a Trepuzzi, un altro paese del leccese. "Non ho titolari di pompe di benzina come nemici" ha detto lui.