Draghi a Obama: crisi non è colpa solo dell'Europa


FRANCOFORTE. Non si possono addossare all'Europa tutte le colpe della crisi: altre economie hanno le loro responsabilita' e devono ancora agire per correggere gli squilibri interni. Il presidente della Bce Mario Draghi non cita direttamente gli Usa ma appare evidente come le sue parole siano una replica al duro attacco inflitto due giorni fa dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, alle autorita' comunitarie, accusate di non aver affrontato la crisi in modo adeguato.

"Non e' equilibrato affermare che solo l'Europa ha responsabilita' nella crisi", ha dichiarato oggi Draghi nella consueta conferenza stampa successiva alla riunione del Consiglio Direttivo di Francoforte, "E' vero che le tensioni sui mercati al momento sono legate all'Europa ma ci sono altri paesi che hanno le loro responsabilita' e non hanno ancora risolto i loro problemi" ha sottolineato Draghi.

E' arrivata a stretto giro la risposta della Casa Bianca, tramite il portavoce di Obama, Jay Carney. "Sembra che gli europei stiano agendo con un senso di urgenza e cio' e' positivo", ha affermato Carney, "speriamo un'azione spedita" delle autorita' europee per affrontare la crisi del debito. In serata un'ulteriore segnale di distensione e' arrivato dalla conversazione telefonica tra Obama e il presidente del Consiglio Mario Monti.

I due leader si sono trovati d'accordo sull'importanza di rafforzare la capacita' della zona euro di rispondere alla crisi e di stimolare la crescita in Europa. Hanno inoltre convenuto di rimanere in stretto contatto.