Lavoratori della sanità destabilizzati: Zullo interroga Vendola e Attolini

BARI. Riammettere in servizio a tempo indeterminato tutti i lavoratori prima stabilizzati e poi illegittimamente precarizzati. È quanto chiede il consigliere regionale Ignazio Zullo (Pdl) in una interrogazione urgente presentata al presidente della Giunta Nichi Vendola e all’assessore regionale alle Politiche della salute Ettore Attolini.

Il consigliere Zullo afferma che l’A.G. ha dichiarato illegittimo il provvedimento, adottato dalle Aziende Sanitarie, di risoluzione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato: la sentenza della Corte Costituzionale non può essere applicata retroattivamente. “Per questo motivo – spiega– l’Asl BT ha proceduto alle conciliazioni con tutti i lavoratori de-stabilizzati, applicando a tutti il principio giuridico dell’impossibile applicazione retroattiva delle sentenze della Corte Costituzionale”.

“Il presidente Vendola, che della lotta alla precarietà ha fatto un cavallo di battaglia pre-elettorale, si è posto all’attenzione del Paese come paladino del lavoro stabile in contrapposizione al ‘berlusconismo, marchionnismo, liberismo e capitalismo’, considerati produttori di lavoro precario e flessibile – afferma Ignazio Zullo – Vendola, che ha ribadito in tutte le sedi in cui è stato ospite, a partire dai talk show televisivi, ha il dovere di mettere in atto quello che predica, ben sapendo che ‘predicare bene e razzolare male’ rappresenta oggi la vera questione morale che investe la politica. Occorre dimostrare alla collettività pugliese che le sue poesie non erano recitate per accalappiare voti a meri e stretti fini di carrierismo politico”.

Nell’interrogazione presentata da Zullo, si legge che per le Aziende Sanitarie si è inteso procedere con una ‘leggina’ che di fatto impedisce la prosecuzione del lavoro dei de-stabilizzati con grave danno per gli stessi, per la funzionalità del servizio sanitario e per le casse delle Aziende e della Regione.

“In Aula mi è stata contestata la legittimità delle conciliazioni, da me suggerite come unica soluzione positiva e vantaggiosa per i lavoratori, per la funzionalità del Servizio Sanitario e per l’erario pubblico – prosegue - ma allora perché il Direttore Generale dell’Asl Bari nega la stabilizzazione dei propri lavoratori de-stabilizzati e ritiene, invece, legittima la posizione di quel lavoratore che ha acquisito dall'ASL BT la cui mobilità si fonda sul rapporto di lavoro a tempo indeterminato formatosi a seguito di conciliazione? Lo spieghi - conclude Zullo – nella risposta da dare alla mia interrogazione”.