Siria insanguinata dagli scontri: quasi 15 mila morti
DAMASCO. Non si ferma il bagno di sangue in Sriia: sono ormai da quindici mesi che vengono perpetrate le più terribili atrocità nel Paese e secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani le vittime sono state 14.446. Nel corso delle rivolte contro il regime di Bashar al-Assad, i piu' colpiti sono stati come al solito i civili, con 10.117 morti, ma nel tragico bilancio figurano anche 3.552 soldati di Damasco e 807 miliziani disertori dell'esercito che si sono uniti ai ribelli.A nulla sembrano servire gli sforzi della diplomazia internazionale, visto che dal 12 aprile scorso, giorno in cui sarebbe dovuto entrare in vigore il cessate il fuoco concordato tra le Nazioni Unite e il governo di Damasco, sono morte ben 3.353 persone, mentre a dipingere un quadro ancora piu' a tinte fosche arriva anche un rapporto di Amnesty Internationl, che denuncia lo scioccante crescendo di uccisioni illegali, torture, detenzioni da parte delle forze armate e delle milizie governative shabiha.
Secondo Amnesty, ci sono nuove prove delle ampie e sistematiche violazioni dei diritti umani, tra cui crimini contro l'umanita' e crimini di guerra, con rappresaglie contro le comunita' sospettate di sostenere l'opposizione siriana e a intimidire la popolazione. Pur non ricevendo un'autorizzazione ufficiale da parte delle autorita' locali a entrare nel paese, Amnesty International ha potuto visitare 23 citta' e villaggi nelle province di Aleppo e Idlib, comprese le zone in cui le forze siriane avevano lanciato attacchi su vasta scala anche durante i negoziati sull'applicazione dell'accordo in sei punti per il cessate il fuoco, promosso dalle Nazioni Unite e dalla Lega Araba tra marzo e aprile.
In ogni citta' e villaggio visitati, famiglie distrutte dal dolore hanno riferito ad Amnesty International come i loro parenti (vecchi, giovani e anche bambini) siano stati prelevati e uccisi dai soldati, che in alcuni casi avevano dato fuoco ai cadaveri. I soldati e le milizie shabiha hanno distrutto case e proprieta', aprendo indiscriminatamente il fuoco contro centri abitati, uccidendo e ferendo persone che si trovavano sul posto al momento degli attacchi. Le persone arrestate, compresi anziani e ammalati, sono state regolarmente torturate, in alcuni casi a morte.
Nel suo rapporto odierno, Amnesty International rinnova ancora una volta l'appello al Consiglio di sicurezza di deferire la situazione della Siria al procuratore della Corte penale internazionale, di imporre un embargo sulle armi alla Siria e di congelare i beni patrimoniali del presidente Bashar al-Assad e di altri che potrebbero essere coinvolti in crimini contro il diritto internazionale. Ma la speranza che dal Palazzo di vetro arrivi una soluzione concreta e' molto debole.
La Cina ha ribadito la sua contrarieta' a un nuovo pacchetto di sanzioni ''unilaterale'' contro il regime di Damasco. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Liu Weimin, aggiungendo che ''nelle circostanze attuali, le parti dovrebbero dare pieno sostegno agli sforzi di mediazione del piano Annan''. Oggi almeno 13 persone, tra cui 9 civili, sono rimasti uccise in una nuova ondata di violenze esplosa ad Homs, mentre due autobombe sono esplose nella citta' di Idlib e alla periferia di Damasco, nei pressi del santuario sciita di Sayida Zeinab, meta di pellegrinaggio di centinaia di migliaia di fedeli all'anno, causando decine di feriti.
L'Italia si appresta intanto a partecipare alla missione Onu che prevede l'invio di osservatori. Il Senato ha approvato il relativo decreto, che ora passa alla Camera per il definitivo via libera. Attivata anche la Cooperazione: tra ieri e oggi dalla base di Pronto Intervento Umanitario delle Nazioni Unite di Brindisi (UNHRD)sono partiti kit medici per il trattamento di oltre 30.000 persone arriveranno direttamente a Damasco, dove saranno presi in consegna dall'UNHCR (l'organismo delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati), per la loro successiva distribuzione tramite la Mezzaluna Rossa siriana (SARC). A
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Stesso copione della Libia e dell'Iraq, studiato a tavolino e messo in pratica sulla pelle dei Siriani, stavolta.
RispondiEliminaStesse menzogne mediatiche, ripetute a pappagallo sino alla nausea.
Stessi killer e stessi terroristi, oramai esperti bastardi, foraggiati ed armati da USA, Israele, Inghilterra, Francia, Emirati Arabi, Qatar e Turchia.
Con la complicità dei soliti utili idioti italioti, Terzi in testa.
Vergogna per l'occidente! Vergogna per l'Italia!