Ilva: “Bene l’approvazione della legge regionale, ma la UIL chiederà certezze sulla spendibilità dei fondi destinati alla tutela della salute”
BARI. “Siamo soddisfatti per l’approvazione della legge contro l’inquinamento e le polveri sottili, così come della celerità che ne ha contraddistinto l’iter e dell’unanimità delle forze politiche in Consiglio Regionale. Tuttavia siamo altrettanto consci che tale provvedimento è solo l’inizio di un percorso lungo e tortuoso verso la soluzione di una problematica intricata, che non riguarda solo l’Ilva, bensì la raffineria Eni e la Cementir, anch’esse di Taranto, nonché altre zone e altri grandi stabilimenti presenti sul territorio regionale”.Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, ribadisce come nel corso della riunione in programma domani a Palazzo Chigi sulla questione Ilva, la UIL regionale chiederà “garanzie e certezze su interventi finalmente risolutivi, sulla reale disponibilità e spendibilità dei fondi, circa 300 milioni tra Governo (200) e Regione (100), da stanziare per le bonifiche”.
“Tante, troppe volte, negli ultimi anni – fa notare Pugliese – Taranto è stata ‘sedotta e abbandonata’ dalla politica quando si è trattato di mettere effettivamente in campo i finanziamenti previsti. E’ il caso di ricordare i 56 milioni per la bonifica e la riqualificazione del quartiere Tamburi, i 30 milioni destinati alla bonifica del Mar Grande e del Mar Piccolo, quelli per la messa in sicurezza della Yard Belleli… Insomma, non vorremmo che anche stavolta i fondi promessi restino sulla carta, che si rivelino meri proclami per placare o controbilanciare l’intervento della magistratura”.
Il Segretario Generale della UIL regionale chiede anche “tempistiche ragionevoli” per la realizzazione delle misure previste e finanziabili, pur sottolineando come “senza la copertura dei parchi minerali e la riduzione delle emissioni di benzo(a)pirene, entrambe di esclusiva competenza dell’Ilva, qualsiasi progetto risulterà comunque monco”.
Anche sull’applicabilità della legge regionale, Pugliese solleva qualche dubbio. “Potrà il servizio sanitario pugliese farsi carico della mole di attività prevista dal provvedimento legislativo? Per intenderci: registri tumorali e indagini epidemiologiche diventeranno la norma, non più l’eccezione. Pertanto è lecito chiedersi se l’attuale struttura sanitaria sia in grado di svolgere al meglio le nuove, delicate mansioni, considerando che al giorno d’oggi ci sono inquinanti non ancora misurati”. Eppoi “la legge regionale manca di regolamento attuativo, una falla a cui si dovrà trovare rimedio a stretto giro per evitare un clamoroso buco nell’acqua. E, comunque, prima di qualche mese non verrà varato”.