Liquidazione delle Comunità montane: i lavori della VII Commissione
BARI. In dirittura d'arrivo il provvedimento riguardante la liquidazione delle disciolte Comunità montane, attualmente commissariate. La settima Commissione consiliare presieduta da Giannicola De Leonardis, ha incardinato questa mattina l’emendamento sostitutivo, a firma dell’assessore Marida Dentamaro e del consigliere Pd, Mario Loizzo, al disegno di legge di modifica alle norme per il conferimento delle funzioni e dei compiti amministrativi al sistema delle autonomie locali.
Incassando la disponibilità da parte di tutti i commissari ad approvare il testo nella prossima seduta, l’assessore Dentamaro si è impegnata a fornire, su sollecitazione del consigliere Anna Nuzziello(PpV) e del capogruppo Pdl, Rocco Palese, i dati relativi alle passività e agli eventuali contenziosi di ciascuna delle Comunità montane soppresse. Da Palese anche la richiesta di una verifica, da parte degli uffici della Ragioneria, della copertura finanziaria per le spese del personale, che come evidenziato nel prospetto elaborato dai commissari delle Comunità montane, ammonta a circa 2 milioni e 443mila euro annui. Nel caso in cui i fondi a disposizione non fossero sufficienti a coprire le spese, è necessario, secondo Palese, predisporre una norma ad hoc per il trasferimento all’Arif delle risorse mancanti.
Il provvedimento, che disciplina le procedure di liquidazione delle Comunità montane e ne riconduce in capo alla Regione funzioni e compiti, assegna infatti le 54 unità del personale delle sei comunità montane soppresse, all’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali(Arif), cui sono anche assegnate le funzioni ed i compiti in materia di lotta agli incendi boschivi, oltre che le attività in materia di impianti irrigui.
Sulla tutela del personale delle Comunità trasferito all’Arif si è espresso anche il delegato dell’Uncem, che, ascoltato in Commissione prima dell’esame del testo, ha insistito sulla necessità che ai suddetti lavoratori, venga garantita la conservazione di tutti i diritti già maturati (trattamento giuridico, previdenziale, economico e livelli funzionali e professionali).
Incassando la disponibilità da parte di tutti i commissari ad approvare il testo nella prossima seduta, l’assessore Dentamaro si è impegnata a fornire, su sollecitazione del consigliere Anna Nuzziello(PpV) e del capogruppo Pdl, Rocco Palese, i dati relativi alle passività e agli eventuali contenziosi di ciascuna delle Comunità montane soppresse. Da Palese anche la richiesta di una verifica, da parte degli uffici della Ragioneria, della copertura finanziaria per le spese del personale, che come evidenziato nel prospetto elaborato dai commissari delle Comunità montane, ammonta a circa 2 milioni e 443mila euro annui. Nel caso in cui i fondi a disposizione non fossero sufficienti a coprire le spese, è necessario, secondo Palese, predisporre una norma ad hoc per il trasferimento all’Arif delle risorse mancanti.
Il provvedimento, che disciplina le procedure di liquidazione delle Comunità montane e ne riconduce in capo alla Regione funzioni e compiti, assegna infatti le 54 unità del personale delle sei comunità montane soppresse, all’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali(Arif), cui sono anche assegnate le funzioni ed i compiti in materia di lotta agli incendi boschivi, oltre che le attività in materia di impianti irrigui.
Sulla tutela del personale delle Comunità trasferito all’Arif si è espresso anche il delegato dell’Uncem, che, ascoltato in Commissione prima dell’esame del testo, ha insistito sulla necessità che ai suddetti lavoratori, venga garantita la conservazione di tutti i diritti già maturati (trattamento giuridico, previdenziale, economico e livelli funzionali e professionali).
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