Male disoccupazione e Cig in Puglia. “Sbloccare i cantieri per stimolare la crescita”

BARI. “Bisogna sbloccare in tempi ragionevoli i finanziamenti a disposizione degli Enti Locali che tuttora sono impantanati nelle sabbie mobili dei palazzi della burocrazia. Bisogna investire per stimolare un aumento della liquidità che, immessa sul mercato, generi consumi e quindi occupazione. E, in tal senso, l’apertura di cantieri per le infrastrutture ed in particolare per la logistica e per i trasporti può sicuramente fare da volano a un percorso di crescita e di ripresa economica”.

Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, riassume così le misure più immediate proposte dal sindacato per favorire una svolta a livello economico e occupazionale in Puglia. Misure non più prorogabili, almeno stando ai livelli di disoccupazione, occupazione e cassa integrazione. Ad oggi, infatti, nel Bel Paese il tasso di disoccupazione è pari al 10,1%, il che sta a significare che i senza lavoro in Italia sono quasi 2,6 milioni. Mai così tanti dal 2004. Ma il tasso di disoccupazione prende il volo quando si parla della fascia 15-24 anni, quando si parla di giovani. Infatti, nel mese di maggio 2012, si sono toccate punte del 36,2%, peggior dato dal 1993. Inquietante l’aumento rispetto al mese di aprile 2012 con + 0,9 %. In altre parole poco meno di quattro giovani su dieci cercano lavoro, ma senza successo.

“E quando arriva un impiego per i giovani – puntualizza Pugliese - ci si trova di fronte ad una serie di rapporti di lavoro precari e discontinui. Sulla scia dei dati nazionali, ma con contorni ancora più marcati, c’è il Mezzogiorno. Qui le prospettive diventano ancora più pesanti rispetto ai dati nazionali relativamente ai giovani ed addirittura drammatiche allorquando si sposta l’attenzione sulle donne”.

In questo ultimo caso, dati Istat alla mano, il tasso di disoccupazione ha raggiunto il picco del 51,8% nel primo trimestre 2012. In particolare, in Puglia, gli indici di disoccupazione continuano a salire con un ritmo galoppante. Nel primo trimestre 2012, il tasso di disoccupazione (15-64 anni) si è attestato al 15,6%. In altre parole, sono 225 mila i senza lavoro nella regione. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno il rialzo è stato dell’1,8%, mentre la crescita sul 2008, momento di inizio della crisi, è stato del 4%. Sempre in Puglia. A maggio scorso il dato dei 15-24enni ha raggiunto quota 39,7% (+0,4% su aprile 2012).

“Sono d’allerta gli incrementi rilevati nella nostra regione, anche perché superiori rispetto alla tendenza nazionale – fa notare Pugliese -. Bisogna reagire con estrema rapidità. Non c’è più tempo”. A non convincere in Puglia è anche la deflazione del tasso di occupazione, rapporto tra gli occupati e la corrispondente popolazione di riferimento. In base ai dati Istat relativi al primo trimestre 2012, se in Italia si è raggiunto quota 56,5%, in Puglia il tasso di occupazione si è attestato al 44,3%.

“Notevole è il ritardo rispetto alla media nazionale – chiosa il Segretario regionale della UIL – ma a completare il clima poco florido della Puglia è la cassa integrazione. La diminuzione delle ore totali autorizzate registrate a giugno scorso è, infatti, solo apparente”. La cassa ordinaria è cresciuta rispetto allo stesso periodo dello scorso anno del 144%. Poi, preoccupa l’aumento del 127,1% su base annua della cassa straordinaria, sintomo che molte aziende non sono in difficoltà temporanea come il caso della Cigo.

Unico decremento rispetto allo scorso anno è quello della cassa in deroga. Però, “il calo del 69,7% non deve trarre in inganno: molte aziende stanno cessando l’attività tanto da ricorrere alla mobilità. In questo senso, sfortunatamente, va letta la riduzione della cassa in deroga”.