Province: la scure del Governo sulla Puglia. Via la Bat, accorpate Taranto e Brindisi

BARI. Scure sulle province pugliesi. Il Consiglio dei ministri ha definito i criteri per il riordino delle province previsti dal decreto sulla spending review: in base ai criteri approvati, i nuovi enti dovranno avere almeno 350mila abitanti ed estendersi su una superficie territoriale non inferiore ai 2500 chilometri quadrati". E' quanto si legge in una nota di palazzo Chigi.

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La Provincia di Lecce è dunque salva. Un criterio che è stato rivisto rispetto ad una prima stesura che prevedeva un’ampiezza del territorio per le Province di 3mila chilometri quadrati. Il Salento fermo a 2.759, sarebbe stato costretto all’accorpamento. Invece, obbligate all’accorpamento saranno solo le Province di Taranto, Brindisi e la Bat (i cui Comuni dovranno decidere se aderire alla Citta metropolitana di Bari o alla Provincia di Foggia).

Ambiente, trasporti e viabilità restano le deleghe in capo alle Province e ferme restando le competenze regionali, le altre saranno devolute ai Comuni, secondo quanto previsto dal cosiddetto decreto «Salva Italia».

Il ministro della Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi, ha detto ieri che l’iter legislativo potrebbe essere completato già entro l’anno. Si salveranno 43 enti su 107 e la Provincia di Bari sarà assorbita dalla Città metropolitana, le altre 64 saranno accorpate.

"E’ una prima conquista - ha detto il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone - resta il problema delle funzioni: l’ente rischia di diventare un gigante dai piedi di argilla; altro tema è quello di evitare il declassamento a ente di secondo grado". Gabellone assicura che comincia oggi la battaglia con l’Unione delle Province per conservare l’elezione diretta. Problema sentito soprattutto per una provincia ricca di Comuni e frazioni come quella di Lecce.

(Grafico: Ansa Centimetri)