Siria: è giallo su vicepresidente fuggito

DAMASCO. Il regime di Assad perde pezzi. Il vicepresidente siriano Faruk al-Sharaa "é in Giordania da giorni": lo riporta una breaking news di al Arabiya, che cita fonti anonime senza aggiungere altri dettagli.

Nei giorni scorsi il giallo sulla sua sorte: si era parlato di una fuga fermata con un arresto, ma Damasco aveva smentito e affermato che il numero due di Assad era al lavoro, come sempre.

Il giallo sulla defezione di Faruk al-Sharaa, sunnita originario di Daraa, la città 100 km a sud di Damasco da cui è partita la scintilla della rivolta anti-regime, un anno e mezzo fa, è iniziato il 18 agosto scorso. La notizia, anche in quell'occasione, fu rilanciata da al Arabiya, che pochi giorni prima aveva mandato in onda l'appello a disertare di un suo familiare, un responsabile dell'intelligence di Damasco fuggito dal Paese settimane prima. Il giorno stesso, con l'Esercito siriano libero (Esl) e il Consiglio nazionale siriano (Cns) pronti a confermare la diserzione, i media ufficiali di Damasco hanno smentito la circostanza, leggendo uno scarno comunicato dell'ufficio di Sharaa: "Il vicepresidente è al suo posto e non ha mai pensato di lasciare il Paese".

I ribelli avevano poi affermato che il tentativo di fuga di Sharaa era fallito, e che il vicepresidente era finito "agli arresti domiciliari". Forse perché catturato dalle forze fedeli al governo, forse perché aveva deciso di consegnarsi dopo minacce di morte ai suoi familiari.