Barletta: nello stallo politico amministrativo si rispolverano vecchie alleanze

BARLETTA. L’amministrazione comunale è ferma e quasi quotidianamente impantanata nelle polemiche.

Prima le guide turistiche per la mostra a Palazzo della Marra individuate senza alcun procedimento di evidenza pubblica, poi la questione dei dirigenti, poi, ancora, lo smacco dei musei chiusi a ferragosto; la beffa dei lavori di adeguamento dello stadio, i problemi della biblioteca, l’ectoplasma Disfida, prima annunciata e poi scomparsa e l’estate barlettana (che non c’è stata); le ulteriori indennità attribuite al segretario generale per mansioni già rientranti nel suo stato di servizio, uno smacco alla morale oltre che alla decantata spending review; la mancata approvazione di un PIP, probabile pregiudizio per l’accesso degli operatori economici a bandi di finanziamento pubblico; i problemi della pesca e dell’agricoltura e, last but not least, l’interminabile ritardo sulle opere di urbanizzazione nella 167…

Sono queste responsabilità del PD? Sono questi problemi derivanti da ricatti?

Il Sindaco, invece di essere il leader ed il collante della coalizione, non riesce ad imprimere un cambio di passo, chiuso nei suoi asfittici rapporti con pochi sodali e diffidente con chiunque altro.

Anche la mancata approvazione del bilancio di previsione è divenuta una barzelletta, nella quale ci si avvicenda nelle più disparate congetture su quali siano i motivi dello stallo.

Il Partito Democratico, in netta discontinuità con il passato, ha dibattuto al suo interno sugli indirizzi di bilancio ed ha aperto alla città la discussione sullo stesso, così traendo linee programmatiche, proposte e progetti che possono sintetizzarsi nella ricerca di soluzioni per alleviare la crisi (attenzione al sociale, all’impresa ed al lavoro) senza incidere sulle tasche dei cittadini attraverso tagli di spese improduttive. Ipotesi di ricatti, di cupole, di cordate di potere sono fantasiose soprattutto se si considera che a beneficiare della mancata approvazione del bilancio di previsione è chi (Sindaco e Staff) avendo facoltà di spesa può seguire logiche altre rispetto a quelle politiche.

Per fortuna è tornato l’amore tra il consigliere regionale Ruggiero Mennea ed il Sindaco. Dagli insulti in libertà di qualche settimana fa Mennea torna a proporre l’antico (ed ormai non più credibile) adagio che vede Nicola Maffei come il buono tra i cattivi, l’agnellino tra i leoni che lo ricattano. A latere c’è la figura epica di Ruggiero Mennea, che oggi impersona (anche in questo caso poco credibilmente) i panni del moralizzatore. Una coerenza (ridiamoci su) invidiabile ed una commedia stanca, ormai consunta. L’ennesimo tentativo di deresponsabilizzare il sindaco da ogni fallimento, volto però al perseguimento di fini individuali (è in arrivo il tandem Mennea candidato sindaco - Maffei in parlamento? E’ bene saperlo subito).

Il Partito Democratico e questa segreteria stanno combattendo per modificare tale stato di cose e tale modus operandi, ormai radicatosi nel tempo, riscontrando come reazione la delegittimazione della dirigenza del partito nonché la chiusura a qualsiasi confronto e dialogo da parte del Sindaco e del prevedibile contorno di affezionati a questa politica vecchia; ciò è dimostrato dagli attacchi ricevuti a mezzo stampa da Ruggiero Mennea, che nei 9 direttivi convocati in 6 mesi da questa segreteria (i verbali sono a disposizione di tutti) non si è mai visto (salvo affermare sugli organi di stampa che non vi è stato alcun direttivo, dimostrando grande nonchalance nel dichiarare il falso); sicuramente preso da impegni di ben più alta rilevanza (impersonificare sui social networks il ruolo di moralizzatore che mal gli si addice) ma, probabilmente, meno avvezzo alle assemblee di partito rispetto agli accordi nelle stanze dei bottoni.

Sindaco, è giunto il momento che Tu sia chiaro con i cittadini. E’ giunto il momento di sapere se è vero che sei sotto ricatto e qual è la tua posizione politica.