“Inaccettabili nuovi tagli di Poste italiane in provincia di Foggia”
FOGGIA. “Sono particolarmente allarmato per i prossimi, ulteriori tagli di Poste Italiane in provincia di Foggia, che hanno indotto i sindacati Slc-Cgil, Slp-Cisl e Falm-Cisal a informare l’opinione pubblica e non solo gli addetti ai lavori sui probabili nuovi disagi in arrivo”. Giannicola De Leonardis, presidente della settima Commissione Affari Istituzionali della Regione Puglia, ricorda “i numerosi disservizi registrati e denunciati negli ultimi mesi nel comune capoluogo e in numerosi altri piccoli comuni, dal Subappennino dauno al Basso Tavoliere; e come basti una malattia o un periodo di ferie di un portalettere per mandare di fatto in tilt un servizio essenziale e creare notevoli disagi a intere comunità – basti pensare alle conseguenze del mancato recapito nei tempi dovuti di una bolletta o di una comunicazione importante -, isolate anche per lunghi periodi.
Sono anni ormai che il personale che va in pensione non viene sostituito, e già questo potrebbe bastare per fotografare una situazione che penalizza tanti, troppi cittadini, costretti a code infinite agli uffici postali o a attese intollerabili della corrispondenza. E per aggiungere la beffa al danno, ecco una pioggia di nuovi tagli indiscriminati, che comporta la chiusura di uffici ritenuti periferici – ma importanti per i residenti – e il drastico, pesantissimo e insostenibile ridimensionamento del numero dei portalettere: una situazione inaccettabile, che deve indurre i vertici di Poste Italiane a rivedere una politica aziendale che avrebbe ripercussioni disastrose per una comunità numerosa a fronte di risparmi risibili, e le istituzioni locali e i parlamentari eletti in Capitanata a insorgere prima che la situazione precipiti” la conclusione di De Leonardis.
Sono anni ormai che il personale che va in pensione non viene sostituito, e già questo potrebbe bastare per fotografare una situazione che penalizza tanti, troppi cittadini, costretti a code infinite agli uffici postali o a attese intollerabili della corrispondenza. E per aggiungere la beffa al danno, ecco una pioggia di nuovi tagli indiscriminati, che comporta la chiusura di uffici ritenuti periferici – ma importanti per i residenti – e il drastico, pesantissimo e insostenibile ridimensionamento del numero dei portalettere: una situazione inaccettabile, che deve indurre i vertici di Poste Italiane a rivedere una politica aziendale che avrebbe ripercussioni disastrose per una comunità numerosa a fronte di risparmi risibili, e le istituzioni locali e i parlamentari eletti in Capitanata a insorgere prima che la situazione precipiti” la conclusione di De Leonardis.