Pastore: "La politica trovi un rifugio di buon senso"

BARI. "Al lavoro! Il qualunquismo agostano consente, con un po’ di forzose iperboli e paradossi, di occupare le pagine dei giornali che avanzano alla cronaca. Ma come per le svendite dei negozi, non sempre quello che è a saldo è di buona qualità. Io al chiacchiericcio estivo preferisco una sana decompressione della mente che, rilassandosi, si prepara agli impegni seri e più veri.

Passati gli infernali Lucifero e Minosse, al paese mio “Scirocco”, la catastrofica perturbazione Beatrice, al paese mio “Maestrale”, bisogna lasciare il “mito” per tornare alla realtà, al paese mio “Crisi”. Che è già sufficientemente seria da richiedere tutta la nostra sincera attenzione senza mistificanti iperboli.

Bisogna ripartire dalla Politica perché è stata la politica la grande assente in questa estate e non solo, e la politica deve ripartire occupandosi della crisi a qualunque livello.
A livello nazionale abbiamo “i tecnici”, al paese mio “ragionieri”, mentre avremmo bisogno di condottieri.

La politica regionale si è beata della presenza alle olimpiadi di Londra della Cultura pugliese, mentre al paese mio si preparava la vicenda ILVA.
Il presidente della Provincia si è cimentato nell’organizzazione delle sue Agorà in difesa dell’ente da lui presieduto, al paese mio “excusatio non petita”, mentre avrebbe potuto negli anni renderlo indispensabile al benessere dei cittadini.

A Barletta, la mia città, purtroppo sempre più lontana dal mio paese ideale, si è dibattuto di grandi tattiche di lotta politica, di insulti presunti e diffamazioni reali, mentre al paese mio ci si sarebbe dovuti occupare di approvare il bilancio.
Al paese mio ci staremmo impegnando tutti nel rilanciare la promozione turistica cittadina, approfittando del marchio universalmente noto della Disfida e non rischiando di perdere finanziamenti già stanziati.

La Politica latita a ogni livello e la crisi peggiora. I danni causati da tale ignavia chi li dovrà pagare, i cittadini? Siamo fermi, immobili mentre intorno tutto si muove, vorticosamente, a tratti precipita.

Ogni giorno penso ai nostri ragazzi, ai miei figli, ai vostri figli, naufraghi del lavoro. Ora torneranno a scuola, chi al principio e chi alla fine di un percorso formativo. Io mi chiedo cosa faranno dopo. Penso pure ai precari della scuola, a quelli che rimarrebbero esclusi dall’insegnamento dopo la proposta del ministro Profumo, insegnanti con anni di esperienza, che hanno mandato avanti le nostre scuole e ora, per un criterio numerico arbitrario e parziale, al paese mio balordo, rischiano di perdere tutto.
Con questo mare in burrasca, al paese mio, la politica dovrebbe pensare a trovare un rifugio di buon senso, di buone pratiche, un luogo fatto di impegno civico in cui stare al riparo in attesa che la bufera passi. Senza aspettare con le mani in mano che accada, bensì operando perché succeda il prima possibile.

E’ possibile, se la politica riprenderà il timone e tirerà dritto al riparo dalla deriva. E’ questo il mio appello forte e accorato alle forze politiche, alla maggioranza e all’opposizione. Serve, ora più che mai, senso di responsabilità, chiarezza e concretezza. Non è tempo di galleggiare e al paese mio non sono i politici a galleggiare".
Così il consigliere Franco Pastore (Psi/Misto).