Ilva: Legambiente a Balduzzi, a Taranto situazione sanitaria grave

TARANTO. In occasione dell'incontro con il ministro della Salute Renato Balduzzi che si terra' domani in Prefettura a Taranto, il circolo locale di Legambiente rappresentato dal presidente Lunetta Franco, avanzera' le proprie richieste "partendo dalla valutazione della grave situazione sanitaria della citta', affinche' si attuino alcuni interventi ritenuti prioritari per limitare i rischi cui e' esposta la popolazione, nonche' ai fini della prevenzione e della cura delle patologie connesse all'inquinamento di origine industriale".

In particolare le richieste di Legambiente riguardano "uno studio serio e approfondito sullo stato di salute della popolazione e dell'ambiente per meglio capirne il grado di compromissione". Occorre "dare chiare indicazioni ai cittadini sui comportamenti da attuare, o da evitare, per limitare il rischio con l'attuazione di una conseguente, capillare, campagna di informazione nel merito della popolazione".

Inoltre si chiede "uno studio analogo alla perizia prodotta dagli epidemiologi nell'ambito dell'inchiesta sull'Ilva, estremamente rigorosa ma contestualmente agile e veloce nei tempi di realizzazione, sulle ricadute sanitarie degli altri principali impianti industriali presenti sul territorio: Eni, Cementir, Arsenale Militare".

"Non si aspetti - sottolinea Legambiente - che sia la magistratura ad intervenire. Non si affrontino questi problemi solo quando si verifica un'emergenza: il dottor Forastiere, coordinatore del gruppo che ha redatto la perizia epidemiologica, nell'ambito dell'incidente probatorio in cui fu discussa la stessa perizia ha dichiarato chiaramente il suo stupore che un'indagine come quella condotta dalla procura non fosse stata realizzata prima e che l'input fosse dovuto venire dalla magistratura".

Infine si ritengono necessari "la creazione e il potenziamento di presidi di prevenzione e cura specializzati nelle patologie connesse all'inquinamento per garantire la prevenzione e la possibilita' di cure adeguate a tutti i cittadini senza distinzioni di reddito e senza dover ricorrere ai cosiddetti 'viaggi della speranza'".