Patto di Stabilità sforato: "scelta Vendola è elettorale"
BARI. "La lettera con cui il Presidente Vendola cerca di spiegare ai cittadini pugliesi la scelta di violare il Patto di Stabilita' interno del 2012 per non perdere i fondi europei destinati alla Puglia, conferma nei toni e nel merito tutti i nostri timori: e' stata una scelta elettoralistica della quale sono state sottovalutate le conseguenze per l'anno prossimo e gli anni a venire sulla Regione e sui cittadini pugliesi". Cosi' il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese, commenta la lettera del Presidente Vendola ai pugliesi di ieri.
+ Decaro: Pd non coinvolto
"Siamo stati noi - spiega - i primi a dire che il Governo Regionale con questa decisione non viola la Legge, anche perche' a consentire lo sforamento 'controllato' del Patto sono norme introdotte proprio dal Governo Berlusconi per aiutare le Regioni, specie quelle del Sud, sempre in affanno sulla spesa dei fondi comunitari. Il punto e' un altro: le cosiddette 'minisanzioni' che le stesse norme prevedono per l'anno successivo a quello dello sforamento del Patto, quindi per il 2013, e che il Presidente elenca, impossibilita' di assumere personale, impossibilita' di contrarre muti per investimenti, abbassamento dei livelli di spesa al minimo della media degli ultimi tre anni, potrebbero essere considerate di per se' minime, quindi il male minore rispetto al rischio di perdere fondi comunitari".
"Se non fosse che in questi giorni il Governo Monti, tra spending revue e Legge di Stabilita' - continua Palese - ha introdotto norme ancor piu' restrittive del Patto per quest'anno e per gli anni prossimi, riducendo i target di spesa delle Regioni, addirittura di 700 milioni per 2012, di 2 miliardi per gli anni 2013 e 2014 e di 3 miliardi e 50 milioni per il 2015".
+ Decaro: Pd non coinvolto
"Siamo stati noi - spiega - i primi a dire che il Governo Regionale con questa decisione non viola la Legge, anche perche' a consentire lo sforamento 'controllato' del Patto sono norme introdotte proprio dal Governo Berlusconi per aiutare le Regioni, specie quelle del Sud, sempre in affanno sulla spesa dei fondi comunitari. Il punto e' un altro: le cosiddette 'minisanzioni' che le stesse norme prevedono per l'anno successivo a quello dello sforamento del Patto, quindi per il 2013, e che il Presidente elenca, impossibilita' di assumere personale, impossibilita' di contrarre muti per investimenti, abbassamento dei livelli di spesa al minimo della media degli ultimi tre anni, potrebbero essere considerate di per se' minime, quindi il male minore rispetto al rischio di perdere fondi comunitari".
"Se non fosse che in questi giorni il Governo Monti, tra spending revue e Legge di Stabilita' - continua Palese - ha introdotto norme ancor piu' restrittive del Patto per quest'anno e per gli anni prossimi, riducendo i target di spesa delle Regioni, addirittura di 700 milioni per 2012, di 2 miliardi per gli anni 2013 e 2014 e di 3 miliardi e 50 milioni per il 2015".