Manageritalia Bari: domani assemblea 300 convocati


BARI. I 300 manager associati a Manageritalia Bari sono convocati domani per l'Assemblea che fara' il punto sull'attivita' svolta e sulla congiuntura. "L'economia della regione - dice Giuseppe Trisciuzzi, presidente Manageritalia Bari - in questo periodo di profonda crisi sta mostrando la corda. Abbiamo bisogno che le tante e virtuose realta' imprenditoriali medio piccole e piccole trovino modalita' per competere efficacemente grazie a una vera e solida gestione manageriale e alla capacita' di agire insieme in rete o comunque collaborando per aggredire i mercati nazionali e globali".

"A fronte dei tanti licenziamenti (8.700 in Italia, 68 in Puglia di cui 39 a Bari nei primi nove mesi del 2012), frutto anche di un forte turnover e ringiovanimento dei ranghi - prosegue - tanti bravi dirigenti, giovani o meno hanno forti difficolta' a ritrovare spazio in un'economia, quella nazionale, ma anche quella pugliese e barese, a scarsissima trazione manageriale. Una delle alternative, oltre a inserimenti ancora troppo limitati nelle pmi, e' andare all'estero. E proprio a Bari e in Puglia e' fortemente aumentato il numero di manager che si trasferiscono armi e bagagli nel resto d'Italia, comunque anch'esso in profonda crisi, o in Europa e anche piu' lontano. Una necessita' per fare carriera e ormai anche per avere un futuro. Un vero peccato perche' stiamo regalando tante valide risorse e non sfruttiamo quelle che rimangono".

"I dirigenti - aggiunge Trisciuzzi - sempre licenziabili per contratto, hanno in questi ultimi anni visto notevolmente aumentare la difficolta' di ricollocarsi. Un problema che anche alla luce della recente riforma pensionistica e dell'innalzamento dell'eta' pensionabile diventa ancora piu' serio e che oltre che personale e sociale e' anche economico, vedendo disperdere valide professionalita' delle quali la nostra economia avrebbe tanto bisogno. Forse la vera soluzione, supportata dagli incentivi, e' un'altra ed e' culturale".

A questo proposito, a livello provinciale ci sono indubbie differenze. Infatti, ai primi posti abbiamo Bari con 809 dirigenti (0,26% il rapporto dirigenti dipendenti), Lecce con 174 (0,13%), all'ultimo posto Brindisi con 95 dirigenti (0,14%). La Puglia recupera il tasso di managerialita' considerando i quadri, che sono 9.857 (2,3% del totale) e insieme ai dirigenti sono il 3,3%, contro il 2,94% a livello nazionale. Insomma, e' chiaro e lampante che spessissimo l'imprenditore in Puglia non si avvale di dirigenti a supporto della sua attivita' e questo in un'economia globale sempre piu' competitiva e' ormai un gap indiscutibile.

A livello di settore i dirigenti in Puglia sono superiori alla media nazionale nella produzione-distribuzione di energia elettrica, gas e acqua (4,2% contro l'1,8%), nelle costruzioni (5,8% contro il 3,3%) e nelle attivita' finanziarie (13,7% contro l'11,6%). Per quanto riguarda la presenza femminile la Puglia ha numeri inferiori alla media nazionale (10,2% contro il 13,3%), con Bari (10,5%) e Lecce (15,5%) le province piu' rosa. A livello d'eta' (tabella 3) non ci sono particolari differenze, con un'eta' media in regione (49,5, eta' media nazionale 48,6). Se l'Italia ha la classe dirigente piu' vecchia d'Europa, questo non e' vero per i dirigenti privati, che hanno un'eta' media di 48 anni, a fronte dei 45 della media EU15.

In Italia l'eta' media e' 48,6 anni, 49 per gli uomini e 46 per le donne. La regione con l'eta' media piu' bassa e' la Calabria (46,9), subito seguita da Lombardia (47,8%), poi Lazio (48,5), Piemonte (48,8) e Veneto (49,1), Puglia (49,5), Toscana (49,8) e a fondo classifica Valle d'Aosta (51,1) e Sardegna (51,3). Il Nord ha l'eta' media piu' bassa (48,4) e il Mezzogiorno quella piu' alta (49,7), quelli, pochi (1.366), che lavorano all'estero con contratto italiano (48,4 anni). A livello provinciale l'eta' media piu' bassa e', sempre al Sud, in Calabria a Catanzaro (44 anni), seguono Vibo Valentia (46,6), Agrigento (46,7), Pescara (46,9), Vercelli (47) e poi, sesta, arriva Milano (47,4), piu' in giu' Roma (48,4), Verona e Torino (48,6), Bologna e Bari (49,2), Firenze (49,4), Napoli (50,4). Agli ultimi due posti Sondrio (52,4) e Sassari (52,7). Insomma, la Puglia e Bari si piazzano a meta' classifica.

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