“No anche a ‘Tempa Rossa’: Taranto verso la desertificazione e la miseria"
TARANTO. Il Consigliere regionale PdL di Taranto, Pietro Lospinuso ha diffuso la seguente nota:
“Sta assumendo livelli inquietanti il tasso di demagogia che sta infettando il PD jonico e la coalizione di sinistra nel suo complesso, che ormai sparano ‘no’ a raffica ad ogni ipotesi di investimento produttivo sul nostro territorio.. Questa volta è toccato a ‘Tempa Rossa’, ad onta di tutte le istruttorie che avevano precedentemente ottenuto il consenso di tutte le nostre Amministrazioni locali - dalla Regione alla Provincia al Comune - ed in esse degli stessi Partiti, cadere sotto i colpi alla cieca di una politica sempre più sorda alle ragioni del lavoro, e cioè destinata a condannare Taranto al degrado ed alla miseria.
Tanto più tale scelta è grave ove si consideri che il porto, e cioè l’unica risorsa che resterebbe alla città dopo la desertificazione, anche per il blocco di ogni suo possibile sviluppo, del suo apparato industriale, in realtà si regge all’89% dei suoi traffici proprio sull’ILVA e sull’ENI, senza cui perirebbe rapidamente anch’esso di inedia.
Particolarmente grave è che in questo gioco al massacro si esibisca un Assessore regionale che non ha dato alcun contributo alla crescita del nostro territorio, e che adesso - per mere ragioni di visibilità- addirittura le si mette di traverso, per di più sconfessando, ben sapendo anche che è troppo tardi, l’operato anche del Governo regionale di cui fa parte senza avere nemmeno il buon gusto di uscirne con doverosa dignità.
Lo ringrazieranno i Tarantini che da questa politica tutta negativa si vedranno costretti a riesumare le vecchie valige di cartone, salutando una terra amata ma dal sempre gramo presente e senza futuro”.
“Sta assumendo livelli inquietanti il tasso di demagogia che sta infettando il PD jonico e la coalizione di sinistra nel suo complesso, che ormai sparano ‘no’ a raffica ad ogni ipotesi di investimento produttivo sul nostro territorio.. Questa volta è toccato a ‘Tempa Rossa’, ad onta di tutte le istruttorie che avevano precedentemente ottenuto il consenso di tutte le nostre Amministrazioni locali - dalla Regione alla Provincia al Comune - ed in esse degli stessi Partiti, cadere sotto i colpi alla cieca di una politica sempre più sorda alle ragioni del lavoro, e cioè destinata a condannare Taranto al degrado ed alla miseria.
Tanto più tale scelta è grave ove si consideri che il porto, e cioè l’unica risorsa che resterebbe alla città dopo la desertificazione, anche per il blocco di ogni suo possibile sviluppo, del suo apparato industriale, in realtà si regge all’89% dei suoi traffici proprio sull’ILVA e sull’ENI, senza cui perirebbe rapidamente anch’esso di inedia.
Particolarmente grave è che in questo gioco al massacro si esibisca un Assessore regionale che non ha dato alcun contributo alla crescita del nostro territorio, e che adesso - per mere ragioni di visibilità- addirittura le si mette di traverso, per di più sconfessando, ben sapendo anche che è troppo tardi, l’operato anche del Governo regionale di cui fa parte senza avere nemmeno il buon gusto di uscirne con doverosa dignità.
Lo ringrazieranno i Tarantini che da questa politica tutta negativa si vedranno costretti a riesumare le vecchie valige di cartone, salutando una terra amata ma dal sempre gramo presente e senza futuro”.
